Calcio contro tutti, lo sport pensa solo ai soldi

Rio 2016, lo Stato taglia 15 milioni. Il pallone paga di più 20 milioni in meno

Calcio contro tutti, lo sport pensa solo ai soldi

Roma Il futuro è Rio 2016, il presente (caldissimo) è legato ai contributi per le federazioni. E così il presidente del Coni Malagò passa dall'evento nel quale viene annunciato il percorso della preparazione olimpica a una sorta di giunta informale nella quale mettere la parola fine alle polemiche su quanti soldi destinare alle varie discipline. Fino alla Giunta (con Carlo Tavecchio ospite speciale) dove si esporrà e si ratificherà quanto deciso ieri e il Consiglio Nazionale di oggi.

Il contributo dello Stato allo sport italiano per il 2015 si ridurrà solo dell'1,84% (7.602.000 milioni di euro in meno), ai quali andranno sottratti altri 7 e mezzo del Prelievo Erariale Unico. In totale quindi il Coni avrà a disposizione 398.158.000 euro - erano 413.260.000 quest'anno - e di questa somma 129.548.000 (poco meno di un terzo) saranno distribuiti alle varie federazioni per la parte sportiva.

Nella guerra del denaro, il calcio - che finora riceveva il 41 per cento della «torta» complessiva (62,5 degli oltre 150 milioni di euro elargiti dal Comitato olimpico nel 2014) avrà un taglio storico: prevista una stangata di una ventina di milioni, «ammortizzata» in parte da un tesoretto a disposizione di Malagò (14,5 milioni in totale). In pratica, il calcio perderà circa 25 milioni, che diventeranno 20 grazie al contributo (5 milioni) del tesoretto. Dopo il lavoro della commissione presieduta dal vicepresidente Buonfiglio, sono stati stabiliti i nuovi criteri di divisione, dalla visibilità sui media ai possibili podi olimpici passando per i tesserati agonisti. La delibera dei nuovi parametri era stata votata già l'11 giugno: Abete era in Brasile con la nazionale, ma non aveva mai partecipato alle riunioni della commissione che si occupava dell'argomento, e Tommasi aveva detto sì.

«Questi tagli comprometterebbero in maniera non marginale soprattutto il calcio di base, e in particolare le spese per gli arbitri di 750 mila partite all'anno dalla Promozione in giù - così il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta ieri in qualità di vice presidente vicario della Figc, alla riunione informale del Coni -. Il sistema calcio continua a contribuire in maniera importante a finanziare il sistema dello sport italiano». La strada sembra però tracciata, con buona pace della Figc che ha sostenuto lo sport con il Totocalcio per 55 anni dal 1948. Poi, finita la convenzione, i tagli sono stati sempre più ampi, dai 93,2 milioni del 2006 ai 42,5 dell'anno prossimo: oltre il 50% in meno.

Ieri il Coni, a fianco del Club olimpico che vanta 121 atleti, ha varato l'iniziativa delle «promesse olimpiche», ovvero elementi non ancora nel club ma che sono considerati dalle varie federazioni di particolare interesse per il futuro. Il Coni ha risparmiato quasi 3 milioni di euro con la spending review, ma a Rio sarà durissima. «Molti paesi sono in rapida crescita, se uno vuol guardare i nostri risultati ottenuti negli ultimi 12 mesi nelle discipline olimpiche, emerge un quadro non proprio esaltante.

Non sono però preoccupato», così il presidente Malagò. Oggi in Consiglio Nazionale dovrà intanto chiudere la partita importante dei contributi, per onorare la promessa fatta in campagna elettorale sulla pari dignità tra le discipline sportive.

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