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Calciomercato stellare!... Si, ma quello degli altri C'era una volta la serie A

In questa estate così "ricca" di soddisfazioni mondiali per i nostri colori, i club nostrani stanno sullo sfondo di un calciomercato che regala colpi straordinari e ne preannuncia, se possibile di ancora più, clamorosi. In Italia di fenomeni, però, neppure l'ombra

Vecchi stadi vuoti, violenza e anemia di campioni, benvenuti nella serie A 2015
Vecchi stadi vuoti, violenza e anemia di campioni, benvenuti nella serie A 2015

Calciomercato da stropicciarsi gli occhi, ma non per quello che, un tempo, era il miglior campionato del Pianeta.

Il Real va su Falcao mentre non avendo ancora finito di presentare Kroos mette le mani su James Rodriguez; il Barcellona, dopo aver chiuso da tempo per il portiere Ter Stegen e il talento croato più cristallino dell'ultima generazione, il giovane Halilovic, acquista Rakitic dal Siviglia, spende 81 milioni per Suarez e lavora anche ai nostri Benatia e Cuadrardo. Lo stesso Atletico che rimanda Courtois alla casa madre e vende Diego Costa, non smobilita, anzi, visto l'acquisto del Serbo Mandzukic (sarà davvero tanto più scarso del brasiliano naturalizzato spagnolo), gli arrivi di Siqueira e del portiere Oblak e gli interessamenti per i nostri Scuffet e Cerci.

Va ancora meglio in Premier dove alle partenze di David Luiz (addio comunque, visto il Mondiale, non da strapparsi i capelli) e di Suarez, lui si da rimpiangere, fanno da contraltare gli arrivi di "tanta roba". Il Chelsea che imbarca Courtois, Fabregas e Diego Costa, il City che acquista Mangana ( se tutto va come deve andare) Fernando del Porto e Sagna dall'Arsenal; con i Gunners che, dopo aver strappato Sanchez alla Juventus e preso l'esterno transalpino Debuchy sono ad un passo da Khedira. Investe, forte del contratto con l'Adidas, anche lo United del nuovo allenatore Van Gaal che non si fa problemi nel pagare la clausola per lo Spagnolo Herrera, versando 36 milioni All'Atletico Bilbao, e investendo ancor di più, ben 40 milioni, per il 19enne terzino del Southampton Shaw e praticamente ha in mano Vidal. Liverpool, infine, che utilizza gli 81 milioni di Suarez con gli innesti di Lallana, Suso e puntando a Lukaku e Reus, offrendo al Dortmund la cifra di 55 milioni.

E le Italiane? Le Italiane, come sarebbe avvenuto qualche decennio fa per la Svizzera, dorata pensione dei nostri fenomeni sul viale del tramonto, dà ospitalità agli attempati scarti delle big europee, con l'arrivo dei vari Keita, Evra, Vidic, Alex o Cole. Sia ben chiaro, tutti grandi giocatori, ma sicuramente, per usare un eufemismo, non nel pieno della loro carriera e giunti, con un chilometraggio preoccupante; arrivati spremuti da tanti anni ad alto livello. Tra questi, poi, ci sarà qualcuno che farà anche un ottima figura, ma parliamo sempre di investimenti spendibili nei prossimi 12, al massimo 24 mesi. Per il resto la Juventus, trasformatosi in succursale del Real con la vicenda Morata, si fa scippare Iturbe e un giorno su due, vede titoli con Pogba o Vidal partenti. L'Inter complici i dispettosi Russi, sprofonda nel ridicolo con il caso M'Vila e si danna l'anima con telenovele infinite per acquistare un medianaccio cileno con lo stesso pathos con il quale anni fa prelevava Ronaldo dal Barcellona, dopo l'aver viaggiato per un mercato sulla scia di prestiti con diritto di riscatto; il Milan, approfitta dei buoni uffici con Leonardo, per dare asilo a Menez, sole 16 presenze lo scorso anno in Ligue 1, talento indiscutibile ma addirittura troppo discontinuo per la stesse Roma. Rossoneri, inoltre, dalle dichiarazioni costretti a dover piazzare Robinho per investire una dozzina di milioni scarsi per Cerci, dopo che lo stesso discorso era stato fatto, qualche giorno prima, con un Kakà, il cui mancato ingaggio avrebbe dato nuova linfa al mercato. Nella lista non mancano neppure il Napoli da due, dico 2 anni, in corsa per uno straccio di centrocampista e ora teso ad accaparrarsi Lucas Leiva non Mascherano (ah, complimenti a Benitez per la sua ostinazione a volerlo, quello visto al Mondiale era un gran giocatore) fenomeno sempre pronto ad esplodere e ora giunto alla soglia dei 27 anni. Quanto alle difficoltà nell'arrivare a Michu, dicono tutto. Non pervenuta semplicemente la Fiorentina che vende, in parte a ragione, Gomez e Rossi come acquisti di quest'anno, mentre si prepara a vendere Cuadrado. Si salva la Roma, protagonista di un mercato di qualità, mentre, pur realizzando un buonissimi mercato, neppure la Lazio importa fenomeni da citare, con Djordevic, arrivato a parametro zero dal Nantes difficile da catalogare cone un Campione.

Di tutto il resto converebbe neppure parlare con il Parma, dopo l'arrabbiatura di Ghirardi, inesistente: il Torino che almeno ci ha provato, ma che alla fine si arrenderà a perdere i suoi due migliori giocatori; l'Udinese alla quale sembra che la ciambella esca sempre meno con il buco. Reduce da alcune buone scoperte (vedi ultima in ordine Vrsaljko) il Genoa non chiude per la speranza Bueno e punta su un Perotti che sembra aver perso da anni l'occasione di affermarsi, la Sampdoria non si capisce cosa (non faccia), mentre il Palermo di Zamparini se si pensa che 4-5 anni fa aveva Sirigu, Pastore e Cavani e ora compra un Bulgaro e un giovane dall'Aik Solna Quaison fa venire da piangere. Niente da citare per Atalanta, Chievo e Sassuolo (ottimo mercato ma solo "domestico"), mentre almeno a Cagliari potrebbe essere la stagione di Adryan ex Flamengo e il Verona spera con il Georgiano Chanturia di ripetere il colpo Iturbe. Assolutamente, ad oggi, insufficiente il mercato di Empoli (preso l'atttaccante uruguaiano Aguirre discreta punta ma nulla di più) e Cesena, che con queste rose faranno molta molta fatica nella massima serie. Senza che uno, un solo acquisto di livello sia arrivato dall'estero.....

Quel che è certo che, guardando questo andazzo, sarà sempre più difficile per i pur bravi, anzi, sempre più bravi, telecronisti Sky e Mediaset tra un tracciante, una serie di superlativi e i virtuosisimi delle inquadrature, vendere questo prodotto calcio, regalando l'illusione che si assista ad uno spettacolo non di serie B.

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