Ormai è un ex giocatore, anche se avrebbe potuto calcare ancora i campi di serie A. Del resto il Verona lo aveva ingaggiato, ma è stato lui a mollare, dopo pochi giorni di preparazione estiva. Stiamo parlando di Antonio Cassano, il fantasista di Bari Vecchia. Intervistato dall'emittente francese Canal Plus ha parlato del rimpianto più grande della sua carriera: "Ciò di cui mi pento di più è l'addio al Real Madrid".
Dalle sue parole trapela un velo di nostalgia. Ed è facile comprenderne le ragioni, come lui stesso spiega: "Ero nella migliore squadra della storia. Sarei potuto rimanere lì per molto tempo e guadagnare molto. Avrei potuto fare la storia nel calcio. Invece, ho seguito il mio istinto e ho fatto degli errori. Se un allenatore non mi faceva giocare io lo insultavo".
"La mia storia a Madrid era iniziata bene. Lì ho avuto modo di conoscere due tra i migliori giocatori degli ultimi anni: Zidane e Ronaldo. Molti calciatori avrebbero pagato per essere lì. A volte non giocavo e mi lamentavo", ha proseguito Cassano.
L'ex giocatore di Roma, Milan, Inter e Parma si dice pentito di tutte le sue intemperanze, le famose "cassanate".
"Mi arrabbiavo con tutti per niente. Un giorno Capello mi ha portato via e sono impazzito nello spogliatoio, l'ho insultato in spagnolo e in italiano. Senza nessuna reale ragione. Dopo un anno di conflitti, ho lasciato".
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