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Il cervello batte i nervi. Il Napoli batte il folklore

C'è il Milan su tutti. Dietro, cresce il Napoli del post-asl, il resto sono chiacchiere e distintivi, pareggia la Juventus, perde l'Inter, straperdono l'Atalanta e la Lazio.

Il cervello batte i nervi. Il Napoli batte il folklore

C'è il Milan su tutti. Dietro, cresce il Napoli del post-asl, il resto sono chiacchiere e distintivi, pareggia la Juventus, perde l'Inter, straperdono l'Atalanta e la Lazio. Un sabato stranissimo, il ritorno della serie A consegna sentenze impreviste, la fatica dei viaggi nelle varie nazionali sfinisce molti attori ma esalta un uomo più alto degli altri, nei centimetri, nella personalità, nel censo calcistico, i suoi 39 anni, reduci pure dal Covid, sono più freschi di tanti vuoti sbarbatelli che si aggirano nel nostro campionato, il fattore Zeta ha deciso il derby contro un'Inter di fumo, di impeto e mai di cervello. La differenza tra i due allenatori è la chiave del risultato, da una parte la saggezza e la prudenza, dall'altro il fuoco e il nervosismo. Milan giustamente primo, a sorpresa forse di lui medesimo, Inter imprecisa ma confusionaria, il calcio diverte per questa imprevedibilità. Così come la sbandata clamorosa dell'Atalanta, inesistente nel gioco, nella testa, nelle gambe contro un Napoli potente e prepotente, Gattuso non fa notizia, se avesse un altro cognome, se spacciasse football, come certi suoi sodali, sarebbe un mito, la sua squadra è soda e pratica, altre figure pittoresche si aggirano a disturbarla, se non ci fossero forse il Napoli sarebbe assoluto protagonista. Male il suo ex compagno mondiale Pirlo che si ritrova con un problema Chiesa, l'ex fiorentino è stato espulso in una partita critica a Crotone, il ragazzo non cresce, anzi è in fase involutiva e non dico tatticamente. O si calma o è destinato a fare la fine di un altro ex fiorentino, Bernardeschi di cui si sono smarrite le tracce. La Juventus è un album di figurine male assortite, le assenze non giustificano le gaffe difensive, il virus non ha fermato solo CR7.

La Lazio è un'ipotesi di quella bellezza che era all'inizio dell'anno, la batosta con la Samp è pesantissima, Inzaghi ha pochi uomini a disposizione ma ora c'è la champions e tutte e quattro le nostre sono messe male, molto male.

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