Nessuno della sua età in Europa ha già segnato una doppietta. Un'impresa che è valsa a Felix il regalo di un paio di Balenciaga blu da 800 euro. Promessa mantenuta da Josè Mourinho per festeggiare i primi gol. A rovinare il gesto postato su Instagram però la sgradevole frase razzista da parte di qualcuno dello staff romanista: «Ce stanno le banane dentro» relativo al pacco regalo che Afena-Gyan stava scartando. Un autogol social che lo stesso baby campione ha smontato in serata. «Non è razzismo, mangio davvero tante banane e ci scherziamo tutti. Qui mi sento come in famiglia», ha scritto sui social.
Ma la Roma di Mou ha 2 volti, non solo nei risultati altalenanti. Da un lato quello sorridente di Afena-Gyan che offusca quello malinconico in panchina di Nicolò Zaniolo. Due facce antitetiche della stessa medaglia. I giallorossi si godono ora l'esplosione della stellina ghanese che ha steso il Genoa. Scoperto dal responsabile del settore giovanile Simone Lo Schiavo grazie a un video e pagato appena 200mila euro lo scorso gennaio, quando il club usò per l'allora 17enne attaccante uno dei 2 slot da extracomunitario. Il segnale di come a Trigoria credessero ciecamente nel ragazzo. Un'intuizione vincente. La doppietta al Ferraris ha reso Afena-Gyan il più giovane calciatore nella storia della Roma a segnare una doppietta. Tra i tanti record centrati dal gioiellino anche quello di essere il primo classe 2003 a segnare in Serie A. A far da contraltare ai sorrisoni del nuovo beniamino del popolo giallorosso ci sono però le espressioni corrucciate di Zaniolo. Il Golden Boy del calcio italiano fatica a ritrovare lo smalto pre infortuni ed è passato dallo status di indispensabile a quello di panchinaro di lusso per Mou. Dopo Venezia è rimasto fuori anche a Genova dall'undici titolare. Zero minuti giocati che sembrano una bocciatura, la cui valenza assume ancor più rilevanza dopo il battibecco sulla collocazione tattica tra il numero 22 e lo Special One, che reputa Zaniolo un esterno offensivo e lo schiera largo a destra, mentre l'ex Inter vorrebbe giocare da trequartista così da avvicinarsi alla porta.
Una divergenza di vedute che complica i rapporti e che potrebbe pure provocare scenari di mercato. Zaniolo, infatti, vuole giocare e teme di perdere la nazionale. Ecco perché - qualora la situazione non venisse ricucita - non vanno trascurate possibili sirene estere.
Monchi (Siviglia) e Paratici (Tottenham) restano grandi estimatori del talento spezzino e monitorano la vicenda. E qui i destini dei 2 campioncini si intersecano come in una multisala cinematografica. Da C'eravamo tanto amati a Chiedimi se sono Felix, il passo potrebbe essere breve in casa Roma.
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