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Milan con il cuore in gola ma missione compiuta

Champions, rossoneri in 10 per un discutibile rosso a Montolivo. L'Ajax li fa tremare con Poulsen, poi catenaccio

Milan con il cuore in gola ma missione compiuta

Con le unghie e con i denti. Nella storia del Milan ci sono anche questi successi. Ottenuti con il temperamento dei guerrieri e con la feroce attenzione delle serate più ispirate. Fort Milan resiste per oltre un'ora di gioco in dieci contro undici e non si lascia imbottigliare dall'Ajax che non ha punteros di valore da schierare nell'arena. Allora anche la maltrattata banda del buco rossonera riesce a conservare lo 0 a 0 che vale un tesoro. Un tesoro per il passaggio agli ottavi che significa un assegno da 8 milioni in cassaforte, un tesoro per il blasone del club che regge anche nelle circostanze più complicate. Il Milan è l'unico rappresentante del calcio italiano a risultare promosso e sbarcare nell'edizione di marzo prossimo 2014. Se gli manca una pedina essenziale, ricorre al cuore ma anche alla sapienza tattica ritrovata in una sola notte. Notte di sacrifici e di sofferenza. Rischiando di finire sbattuti fuori sull'ultima rovesciata dei lancieri che, alla fine, si disperano per il risultato. Tocca a loro la retrocessione in Europe league. Un elogio collettivo per il Milan di ieri sera, qualche censura per quest'arbitro Webb che poco ha convinto.

La notte degli incubi milanisti e della sofferenza comincia con uno spavento che toglie il respiro allo stadio e a tutto il Milan. Sembra quasi un segno premonitore. Sul primo calcio d'angolo della sera spunta infatti il caschetto biondo di Poulsen, il "nemico" per eccellenza dai tempi di Totti in poi (compresi alcuni precedenti con lo Shalke 04), che devia sul palo una palletta sfuggita, come al solito, alla contraerea milanista rimasta a guardare. È l'avviso in codice di una sfida già complicata di suo che via, via assume i contorni definiti di una vera montagna da scalare. Perché il Milan, contratto, in qualche caso poco organizzato dinanzi al palleggio orange, non riesce ad apparecchiare una sola manovra d'attacco degna di nota e si vede costretto a subire per larghi tratti il pressing dei lancieri e a correre a vuoto nel tentativo, vano, di frenare il loro possesso palla prolungato. Che partorisce all'improvviso anche tagli da destra verso il centro area su cui Abbiati deve scaldare subito i muscoli. Tipo sulla girata di testa in volo di Klaassen deviata sempre in angolo dal portiere di casa.

A metà circa della prima frazione il Milan comincia a vedere le streghe. Perché da un intervento sulla linea dell'out destro, viene fuori un pestone feroce di Montolivo sulla caviglia di Poulsen: il capitano del Milan è in ritardo e colpisce la sensibilità dell'assistente di Webb che segnala all'arbitro la necessità del rosso. Poulsen fa una mezza sceneggiata e poi si rialza al volo provocando l'irritazione del pubblico che da quel momento lo tempesta di fischi. Dalle nostre parti sarebbe giallo conclamato, in Europa è rosso eppure il regolamento è unico e forse è il caso che qualcuno si dia una regolata. Anche Web che ignora poi dello stesso Poulsen un fallo carogna e una trattenuta vistosa. Da quel momento il Milan rimane in 10, Allegri provvede al cambio inevitabile (Poli dentro per l'impalpabile El Shaarawy) e si attrezza per resistere nella sua metà-campo.

La ripresa è una pena unica per i milanisti, già mortificati da un gelo impressionante, perchè la squadra di Allegri risulta tutta chiusa nel fortino di Abbiati, a difesa dello 0 a 0 iniziale. Anche con Balotelli e Kakà che devono rinculare per dare una mano alla compagnia. L'Ajax prova a scardinare il catenaccio rossonero in ogni modo. Con una serie di cross dai lati, con qualche tiro dalla media distanza, tentando anche blitz e imboscate, tipo la stoccata di Fischer a metà tempo su cui Abbiati si arrangia come può, deviando in angolo col piedone. E ancora con lo stesso Fischer che dal limite sfiora il palo lontano. Mai visto Kakà, in veste di capitano, discutere così animatamente con l'arbitro. Nel finale gli ultimi cambi sono mosse della disperazione. Allegri provvede a ispessire la trincea difensiva con Mexes. Il livornese è scatenato, ha reazioni alla Conte, il recupero, 5 minuti, non finisce più.

Quando finisce, il Milan fa festa.

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