Il Madison Square Garden si è conquistato un altro lampo di storia. Stavolta c'è voluta tutta la forza del destino e dei pugni di Andy Ruiz jr. per sorprendere il mondo. Chi si attendeva di veder rotolare Anthony Joshua, bronzeo campione inglese dei massimi, sotto i pugni di un botolone 29enne da 122 kg, origine messicana, seppur nato a Imperial Valley? I messicani sono magnifici pugili nelle categorie piccole, nei massimi una rarità. E così il Garden ha regalato la chicca e l'avvento del primo campione messicano (Wba, Ibf, Ibo). Forse campione per caso. «Chi ha puntato su di me, ha vinto una fortuna»: ha sorriso Ruiz che sa badare a essere e benessere. I colpi corti e veloci, troppo veloci per il riflesso di Joshua, hanno demolito il gigantone in 7 round dopo una battaglia accesa proprio dai primi colpi duri portati dal campione nella 3ª ripresa: giù Ruiz, poi giù per due volte l'inglese. Quasi l'atterramento abbia svegliato il messicano e indotto Joshua a non tenere difese alte. Ruiz è una collinetta (188 cm) di grasso e flaccidità, ma dal pugno potente: il record parla di 22 ko. (67% dei match). Joshua non lo ha capito per tempo, stupito e forse rintronato. Finchè alla 7ª è caduto due volte, e l'arbitro ha inteso non ce la facesse più.
Ruiz ha dimostrato che Joshua non è un buon incassatore, salvo nel fair play per la sconfitta: perfin troppo sorridente e disteso. Invece il neo campione ha vissuto la storia di un cenerentolo. Eddie Hearn, promoter di Joshua, cercava uno sfidante, essendo venuto meno Jarrel Miller, fermato per droga. «Ti prego, dammi la chance», gli ha scritto Ruiz su Instagram. E chance è stata. Si fa chiamare destroyer: non tanto per la potenza quanto perché da bambino maldestro distruggeva i giocattoli. La ciccia non è mai stata un problema. Anzi: nelle categorie giovanili era evitato perchè troppo grosso. A sei anni, fra baseball e boxe ha scelto giusto: buona carriera da dilettante, 10 anni professionista con record dignitoso.
Tanti hanno ripensato al Tyson sconfitto, a Tokyo, da James Buster Douglas e fu l'inizio del declino. In tempi più recenti il sottovalutato Oliver McCall fece fuori Lennox Lewis, altro inglese dal fisicone che poi si rifece.
E non è detto che i barilotti flaccidi non siano bravi boxeurs: nel 1939 Tony Two ton Galento stese Joe Louis, prima di essere steso. Il fisico conta, i pugni di più. Ora ci sarà la rivincita: negli Usa il vinci tu-vinco io-poi la bella piace tanto. Nel passato non sempre accadeva per caso.
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