Era da 42 anni che un italiano non raggiungeva la finale a Montecarlo. L'ultimo in grado di riuscirci, guarda caso, fu Corrado Barazzutti, sconfitto da Borg nel 1977 e che ora segue Fognini nella veste di consigliere.
Per trovare invece l'ultimo vincitore italiano sui campi in terra battuta del Principato, bisogna tornare indietro agli anni di Nicola Pietrangeli, capace di fare doppietta nel 1967 e 1968.
Per riscrivere una nuova pagina di storia dell'Italia della racchetta, Fognini dovrà superare nell'ultimo atto Dusan Lajovic, n°48 del mondo, anche lui al primo match per un titolo 1000 e dunque un outsider. Ovvero il serbo che non ti aspetti. Lajovic in semifinale si è sbarazzato del russo Medvedev, carnefice di Novak Djokovic, in due set con il punteggio di 7-5 6-1. Proprio Lajovic è allenato da José Perlas, lo spagnolo ex coach di Fognini e fondamentale nella crescita tecnica del ligure. Che di sicuro avrà avuto modo di parlare al suo nuovo allievo dei punti deboli di Fognini. «Li ha ammazzati tutti in questa settimana commenta l'azzurro -. Inoltre ha il mio ex team ma so come potergli fare male».
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