
Alla kermesse Europa Viva 25 organizzata a Madrid dal partito spagnolo Vox, è il nome di Charlie Kirk a unire e scuotere la platea conservatrice.
L'attivista americano, fondatore di Turning Point Usa, assassinato durante un incontro pubblico, viene evocato con toni solenni e carichi di pathos da Giorgia Meloni. E nello stesso giorno Matteo Salvini, in una intervista, fa capire quanto la sua vicenda e la reazione politica e sociale seguita alla sua morte stiano diventando per il mondo conservatore una sorta di spartiacque ideologico e simbolico.
"Voglio rendere omaggio a Charlie Kirk, un giovane, un padre coraggioso, che ha pagato con la sua vita il prezzo della sua libertà. Il suo sacrificio ci ricorda ancora una volta da che lato sta la violenza e l'intolleranza". In apertura del videomessaggio inviato alla platea riunita da Santiago Abascal, leader di Vox, Meloni lancia un appello contro l'odio, rivolto tanto agli estremisti di piazza quanto a quelli "con giacca e cravatta" nei salotti.
"Non faremo il gioco di coloro che vogliono trascinare le nostre nazioni in una spirale di violenza. Non ci intimidiranno, continueremo a lottare per la libertà del nostro popolo e per il futuro dell'Europa".
L'intervento raccoglie applausi a scena aperta, suggellando il legame tra Meloni e il mondo conservatore internazionale. Ma oltre l'omaggio a Kirk, il suo messaggio tocca anche altri snodi chiave della visione sovranista: il ridisegno dell'ordine globale con un chiaro riferimento alla Cina e alla Russia e il ruolo dell'Europa, ribadendo la necessità di un'Unione meno ideologica e più concreta, che difenda produttori e cittadini. Meloni rivendica anche i risultati del suo governo in Italia, parlando di un centrodestra che non solo vince le elezioni, ma "sa governare bene", con risultati su occupazione, inflazione e prestigio internazionale. In serata, poi, Meloni risponde alla sfida di Elly Schlein, che ha promesso di dare battaglia puntando sull'unità della sinistra: "Vi batteremo" ha detto la leader Pd: "La differenza è semplice - ha replicato Meloni - noi siamo uniti da valori comuni e da una visione, loro solo dall'ossessione di battere noi".
Ma è il tema dell'eredità morale di Kirk a tenere banco. In un'intervista al Corriere della Sera, Matteo Salvini confessa di essere stato profondamente colpito dal caso: "Ci ho pianto. Quello che sta accadendo mi ha colpito come mai mi era accaduto. C'è un prima e un dopo". Più che l'omicidio in sé, a scuotere Salvini sono state le reazioni polarizzate: da una parte gli studenti in preghiera nei campus americani, dall'altra il "fiume di rabbia e cattiveria" che si è riversato sulla vittima, accusata da una parte della sinistra di essersela quasi cercata. "È la prima volta che si tocca con mano un odio e una soddisfazione per la morte di un giovane padre da tempi e anni bui". Per questo, Salvini annuncia una svolta. Vuole tornare a parlare ai giovani, direttamente, andando nelle scuole e nelle università. Ma soprattutto, annuncia che Pontida, il tradizionale raduno leghista, cambierà volto: "Nulla sarà come prima. Pontida dovrà diventare un momento di riflessione sul coraggio contro la paura, sulla libertà contro la violenza".
Tra gli ospiti, oltre a Jordan Bardella, ci sarà attenzione anche per le vicende di altri leader conservatori "colpiti" dalla giustizia, come Bolsonaro in Brasile e Marine Le Pen in Francia. Geograficamente lontani ma uniti da un comune senso di "persecuzione politica". Salvini conclude con un appello alla speranza, parlando dei giovani che si impegnano.
E se è vero che la morte di Kirk è ancora oggetto di indagini e dibattito, per il leader della Lega potrebbe essere l'evento "che cambia la storia". Un nuovo mito fondativo per una destra che vuole reinventarsi, senza perdere le sue radici.