Il nuovo corso azzurro targato Antonio Conte ha fatto finalmente decollare il progetto del ct supervisore di tutte le nazionali. Il suo predecessore Prandelli avrebbe voluto rivestire lo stesso ruolo, ma la presenza di un'icona come Arrigo Sacchi prima e le resistenze della Figc poi (nel momento in cui l'attuale allenatore del Galatasaray accettò di firmare il rinnovo alla vigilia del Mondiale), fece tramontare questa possibilità.
È servita quindi la disastrosa avventura brasiliana e il ribaltone in via Allegri per arrivare a un ct a 360°. E Antonio Conte, sin dal suo primo incontro a Coverciano con tutti i tecnici azzurri, ha usato il termine sinergia come parola chiave del lavoro per portare avanti insieme il progetto comune della crescita dei talenti italiani. Una sinergia già iniziata con Gigi Di Biagio, il ct dell'Under 21.
«Chi va in Nazionale maggiore poi non scende», disse Di Biagio alla vigilia della partita decisiva per la qualificazione ai playoff-spareggio per il pass europeo. In realtà una marcia indietro c'è stata: il collega Conte, dopo aver promosso il giovane difensore dell'Empoli Daniele Rugani (provato spesso a Coverciano nel 3-5-2 che dovrebbe affrontare domani l'Azerbaigian), lo ha rimandato nel gruppo dei più giovani. In una scala di valori, è più importante la sfida degli Under con la Slovacchia - si gioca domani pomeriggio in trasferta - che quella della nazionale A a Palermo. Di Biagio aveva perso Romagnoli per infortunio, logica e intelligente la sostituzione più «naturale» con Rugani. «È stata un'esperienza bellissima per me, ma ora torno volentieri ad aiutare i compagni di squadra per raggiungere qualcosa di importante», così il 20enne difensore.
Dunque esordio solo rimandato e nessun sostituto chiamato in attesa di altre promozioni da parte di Conte, che arriveranno presto. Darmian e Perin hanno già fatto il salto e sono punti fermi per il ct. Bardi, Leali, Biraghi, Baselli, Benassi, Dezi, Bernardeschi avevano già svolto uno stage con Prandelli nello scorso marzo e attendono una telefonata per salire il famoso gradino.
Chi invece ha fatto il salto doppio, arrivando direttamente tra i grandi dall'Under 19, è stato Simone Zaza. Che è già in rampa di lancio con il compagno di reparto in attacco Ciro Immobile, da sette mesi già stabilmente nell'Italia maggiore dopo aver lasciato il segno con la 21 (16 partite e otto gol in meno di 24 mesi). «Mi ricordano Pulici e Graziani - dice il team manager della Nazionale Gabriele Oriali -. Sono due giovani interessanti, ancora con margini di miglioramento, si comportano benissimo e si sono integrati già molto bene».
Un gol a testa il loro bilancio con Conte, che ha le spalle coperte dopo l'esclusione di Balotelli. Se le cose andranno bene (vittorie con Azerbaigian e Malta e qualificazione per Euro 2016 praticamente «blindata»), il processo di ringiovanimento azzurro proseguirà più celermente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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