Firenze Coverciano sembra il fortino della serenità, mentre fuori impazza la battaglia sugli effetti di Juve-Roma. Torna la Nazionale di Antonio Conte, ma il ct non cede di un centimetro rispetto alla richiesta di commentare gli episodi di Torino: «Non parlerò di campionato. Sì, il clima è poco sereno, ma pensiamo a noi, dobbiamo concentrarci sulla qualificazione, preparando al meglio le sfide a Azerbaigian e Malta». Polemiche, ma anche infortuni l'eredità dei campionati: ieri Bonaventura è stato rispedito a casa dopo accertamenti diagnostici. «Ematoma alla coscia destra», ha spiegato il professor Castellacci. È stato chiamato immediatamente Pirlo che ha saputo della convocazione mentre si trovava in Polonia per la presentazione del suo libro, e in serata ha raggiunto Firenze. «Andrea per me resta una garanzia umana e calcistica», dice Conte. Brutte notizie anche per Verratti: il parigino ha rimediato una botta alla caviglia destra, ma lo staff medico azzurro ha intenzione di tenerlo ancora a Coverciano. Magari a Malta potrebbe esserci.
Torniamo a Conte e alla fortuna, in casi come questi, di essere fuori. Anche perché Totti ha colpito duro: «Se qualcuno mi chiamasse a una battaglia dialettica sulla Nazionale la farei, ma in questo caso sono al di sopra di tutto. Ai giocatori ho ripetuto loro che qui dentro il campionato si chiude, non dovete portare i vostri problemi di club, la Nazionale è più importante di tutto. Qui la bandiera è unica, si torna compagni. C'è unione. Io farò di tutto per stemperare».
Il ct si concentra sul campo e detta la linea: «Qualificarci a Euro 2016 con un calcio propositivo e bello, voglio una mentalità vincente. Sono fiducioso. Anche perché in Europa il nostro calcio è in crescita, lo hanno dimostrato i club, noi dobbiamo confermare questo trend». Quindi i singoli, partendo dall'uomo davanti alla difesa. Da De Rossi a Verratti e Pirlo: «Ne giocherà sempre uno perché i miei interni devono avere gamba, magari due a partita in corso per fare possesso». Zaza dopo il gol in azzurro sembra essersi perso al Sassuolo: «Se si pensa che salvi il Sassuolo da solo siamo fuori strada». Poi i volti nuovi: «Pellè è qui per meritocrazia, ha giocato e segnato tantissimo, negli anni passati e continua a farlo. Rugani invece è cresciuto in modo esponenziale, lo conosco da quando si allenava con noi alla Juve. È un messaggio ai ragazzi della Under 21». Balotelli, invece, è ancora fuori: «Ha iniziato un percorso nuovo, lasciamogli il tempo di integrarsi; lo stiamo seguendo. Io convoco, non escludo...». È tornato Aquilani: «Ha resistenza, qualità, voglio vederlo nella mia idea di gioco. Ha l'età giusta per dare una svolta alla sua carriera».
Si smarca anche in chiusura dalle polemiche.
Diplomatico sul caso Chiellini del primo ritiro per il rientro anticipato a Torino: «Non c'era nulla da chiarire con la Juve». Una battuta, invece, per rispondere ad Allegri e il suo sentirsi più sereno di lui: «Mi sento nelle condizioni psico-fisiche migliori per fare il ct dell'Italia...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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