Carlo Tavecchio, il presidente federale, ha confessato candidamente d'avere «le spine sotto i piedi» in queste ore che precedono la sfida numero uno con la Svezia, passaggio obbligato per Russia 2018. Andersson, il ct di casa Ibrahimovic, invece «non vede l'ora» e forse già questi due stati d'animo opposti segnalano la distanza, in materia di batticuore e di motivazioni, che separa la nazionale in giallo dagli azzurri. A Ventura, che cerca di dissimulare la tensione, le gambe faranno di sicuro giacomo giacomo quando sarà l'ora di sentire il profumo dell'erba. L'ultimo sgambetto del destino, l'infortunio di Zaza, non è detto che si riveli un tradimento. Forse è un contributo della sorte ad allestire un migliore assortimento dell'attacco, con Belotti spedito in trincea a dispetto di una forma non eccellente. Non c'è da scandalizzarsi se Insigne, che è tra i rari talenti del gruppo, stasera viene rilegato in panchina. Nel sistema di gioco, molto difensivista, 3-5-2, apparecchiato dal Ct sarebbe stato fuori posto, proprio come a Madrid. È come se chiedessimo a un dentista di riparare un rubinetto: meglio rivolgersi all'idraulico.
Verrà buono per lunedì sera a San Siro quando, col recupero del miglior Belotti, sarà possibile puntare sul 4-3-3. Vestito con questo abito calcistico, il napoletano ha fatto figuroni da noi e contro il Real. E qui veniamo al punto cruciale. Il ct è passato, con eccessiva disinvoltura, da un sistema di gioco all'altro, con la leggerezza che si può avere in un club dove si lavora ogni giorno. La Nazionale ha bisogno di sicurezze, di una bussola per orientarsi nelle curve di un girone e disorientarla con cambi continui è diventata la conferma di un tecnico assalito da troppi dubbi e sempre alla ricerca di una soluzione convincente prima che vincente.
Immobile non ha lo smalto di qualche settimana fa, Belotti non è ancora al top, Zaza si è ammaccato e di Eder ci sono tracce solo in panchina: forse per questi quattro giorni che possono segnare il destino di tanti (Tavecchio, Ventura) e del calcio italiano, recuperare al volo Balotelli non sarebbe stata una pazza idea.
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