Firenze Due giorni di test fisici a Coverciano per gli azzurri di Prandelli e arrivederci a fine maggio quando comincerà l'operazione Brasile. Addio, invece, ai grandi vecchi del campionato italiano: Totti, Toni e Di Natale. «Ho molto rispetto per loro - ha detto Prandelli -, meriterebbero più spazio e tanto altro, ma preferisco dire che abbiamo scelto questi 40 giocatori. Loro si giocheranno fino in fondo il Mondiale e ne resteranno 23. Ma ho spiegato al gruppo che chi rimarrà a casa, potrà sperare di tornare in futuro».
Sala conferenze di Coverciano: ci sono Prandelli, gli azzurri, il direttore generale Valentini, la produttrice musicale ed «casco d'oro» Caterina Caselli, i Negramaro. L'occasione è la presentazione della nuova colonna sonora della Nazionale, «Un Amore così grande», celebre pezzo rivisitato dai Negramaro per scopi di beneficenza.
Si parla dei dati fisici, ma Prandelli e soprattutto il preparatore Venturati rimandano l'appuntamento: «Dovremo valutarli nei prossimi giorni, adesso non abbiamo elementi. Posso solo dire che quando avremo il quadro completo decideremo la preparazione e cercheremo di personalizzarla».
Prandelli ha idee chiare sulla mediana: «Punteremo a valorizzare il nostro centrocampo, l'arma sarà la qualità. E sul piano caratteriale non saremo secondi a nessuno». Obiettivo immediato: «Dobbiamo passare il turno e poi vedremo. Questo dovrà essere il nostro primo risultato. Certo, non ripeteremo l'errore di due anni fa agli Europei quando pensavamo partita dopo partita. Stavolta programmeremo tutto, provando ad andare fino al termine... Di sicuro dovremo arrivare preparatissimi alla sfida con l'Inghilterra».
Il grande punto interrogativo resta Pepito Rossi: «Non dobbiamo mettergli pressione, però lo aspettiamo. Gli vogliamo un gran bene anche per il suo straordinario talento. Sì, speriamo di recuperarlo, ma dobbiamo aspettare...».
Curiosità Romulo: «Abbiamo avuto questa idea seguendo le squadre e le indicazioni anche dei giocatori. Ci siamo informati e abbiamo avviato le pratiche. Lui è un giocatore adatto per ricoprire più ruoli: ha corsa, tecnica e continuità di rendimento. Merita di essere tra i 40 premondiale».
Prandelli non farà sconti sui comportamenti scorretti, lo ha ricordato anche ieri al gruppo azzurro: «Ho parlato del codice etico. È in vigore anche nell'ultimo mese, chi sbaglia sta a casa. Sono stufo di vedere questi atteggiamenti. Forse siamo rimasti tra gli ultimi campionati in questo campo... I giocatori della Nazionale devono avere forze interiori per reggere certe pressioni, altrimenti non possono stare con noi. Quindi no a cazzotti, gomitate... Gli azzurri mi hanno detto di aver capito e di essere d'accordo con me. E chi verràa Coverciano da maggio dovrà pensare solo alla Nazionale...».
Capitolo contratto, il rinnovo di Prandelli è ancora da vergare: «Abbiamo dato la disponibilità a parlarne e discuteremo di tutto. I soldi? Ma se dobbiamo ancora affrontare l'argomento... È importante, invece, sottolineare come la Federazione, in un calcio italiano ormai schizofrenico e incapace di programmare, stia pianificando prima di un Mondiale un percorso e il suo staff».
Il ct, comunque, ha dubbi belli: «Me li provocano i nostri giovani, da quando li abbiamo pizzicati si sono svegliati, hanno smesso di aver paura di confrontarsi con i grandi e mi stanno mettendo in difficoltà. Dobbiamo tornare a credere in loro come ai tempi di Azeglio Vicini, quando trapiantò i suoi ragazzi in Nazionale A. Noi siamo competitivi fino all'Under 21, poi ci perdiamo, dobbiamo capire perché.
Un amore così grande, il viaggio è iniziato.
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