Derby amaro per la Roma: Lazio in festa al terzo posto

I biancazzurri vincono 2-1 su una Roma a lungo in 10: ora sono terzi, a meno 6 dal Milan. Luis Enrique: "Non so cosa ho fatto per meritare questa m..."

Derby amaro per la Roma: Lazio in festa al terzo posto

Questa volta non serve Klose allo scadere, come all’andata. Nel derby di ritorno bastano un cartellino rosso sventolato dopo appena sette minuti e la Roma ancora in dieci costretta a rincorrere i suoi sogni per consegnare il derby della Capitale numero 171 alla Lazio. Che fa il bis dell’anno. Finisce con lo stesso risultato di qualche mese fa, un 2-1 firmato da Hernanes sul rigore decretato per l’espulsione di Stekelenburg e da Mauri che regala la stracittadina alla squadra di Reja.

Erano 5156 giorni, 14 anni, che i biancocelesti non vincevano in casa dei cugini e ora il tecnico goriziano, dopo i tormenti da panchina, esce alla grande dal tunnel rafforzando il terzo posto in solitario (complice il pari dell’Udinese) che sa sempre più di Europa che conta. Finisce invece, in pratica, la stagione della Roma targata Luis Enrique, che ferma a quota 38 appare tagliata fuori dai posti ambiziosi. Eppure era stato il solito Borini a riacciuffare un match partito malissimo, ad appena nove minuti dal vantaggio laziale: il giovane attaccante giallorosso è sempre più il perno del reparto offensivo e quando la palla di Juan rimbalza dalla traversa il suo tap in è decisivo per il momentaneo pari. Decisivo anche il via libera alla rete dell’assistente Copelli, nonostante il tentativo di Biava di respingere la palla di testa quando era già ben oltre la linea. Il guardalinee evita così l’errore all’arbitro Bergonzi, che ha patito da subito l’aria pesante del derby capitolino: il direttore di gara ligure è andato in confusione, e il match è finito con otto ammoniti e due espulsi (nel finale incandescente anche la Lazio in dieci per il rosso da doppio giallo a Scaloni). Ma la festa è ancora a tinte biancoceleste, con Reja osannato dalla Nord e il tecnico che ha ritrovato il sorriso dei giorni migliori.

Nota decisamente stonata i cori razzisti piovuti senza sosta dalla curva laziale contro Juan: tanti da far intervenire anche l’arbitro che avrebbe sospeso la gara se lo scempio fosse continuato. Poi lo speaker ha avvisato i tifosi e i cori sono andati scemando. La sfida era partita con l’omaggio bipartisan delle curve a Lucio Dalla sulle note di Attenti al lupo e un Ciao al cantautore bolognese scomparso giovedì scorso. Poi la parola al campo, con Luis Enrique che schiera il tridente con Lamela (preferito a Bojan)-Totti-Borini: a centrocampo Simplicio si aggiudica la maglia da titolare, in difesa a destra Taddei con Juan, Heinze e Jose Angel, quest’ultimo più dannoso che utile. Per la Lazio formazione già scritta, con Klose unica punta davanti al terzetto Gonzalez-Hernanes-Mauri. Ma per la Roma la strada è subito in salita: dopo appena sette minuti i giallorossi restano in dieci, perchè per fallo da ultimo uomo su Klose lanciato in porta, Stekelenburg deve accomodarsi fuori e la Lazio pesca il jolly-rigore che Hernanes non fa fatica a mettere dentro. Niente da fare per Lobont chiamato tra i pali: il secondo portiere entra al posto di Lamela. Per l’argentino compleanno amaro, il derby dura una manciata di minuti. Ma nonostante l’inferiorità numerica la Roma tiene botta, e infatti non tarda ad arrivare la rete di Borini che fa sperare la panchina giallorossa nel miracolo. Il ritmo è alto, l’intensità del gioco tra le parti notevole: la Lazio ci prova a chiudere, ma la Roma è brava a non dare respiro.

Nella ripresa il ritmo, dopo le tante energie spese nel primo tempo, cala e al 16' arriva la rete dell’uomo-derby. La difesa giallorossa dorme, e Mauri in spaccata sigla la rete che manda in orbita tutta casa Lazio. La Roma soffre: al 20’ Hernanes scatta in contropiede, sta per saltare il portiere, ma è bravo Juan a fermarlo. Ci prova ancora Mauri al 30' che con un sinistro non mette però in difficoltà Lobont. Al 38' è la Roma ad avere l’occasione del pari con Totti di testa. Il finale è rovente: piovono ammonizioni, finisce in 10 anche la Lazio con Scaloni fuori per doppia ammonizione.

È derby amaro per i giallorossi e per Luis Enrique: stavolta però il sergente di ferro "sbotta". "Vorrei giocare un derby in undici - dice memore del copione ripetuto tra andata e ritorno - Non so cosa ho fatto per meritare questa merda...". È il derby, e la ruota quest’anno gira per la Lazio.

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