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Diego, le figlie fuori dal testamento

Guerra per l'eredità: nel documento non ci sono Dalma e Giannina

Diego, le figlie fuori dal testamento

«Ferlaino voleva che Maradona festeggiasse i suoi 40 anni in Italia e per questo nel 2000 volò all'Avana con una valigetta con dentro mezzo milione di dollari ma Diego preferì celebrare quel compleanno a Buenos Aires, nella mia discoteca Theatron, e lo fece gratis». L'ultimo capitolo della Maradoneide lo ha scritto ieri Leo Sucar, imprenditore nel settore del divertimento a Baires e gran amico di Diego in Argentina. Un'intervista esplosiva quella concessa al giornalista Alejandro Fantino su America Tv. «Ferlaino era all'ingresso de La Pradera (il resort extra lusso dove all'epoca Maradona era ospitato per riprendersi dall'infarto a Punta del Este) e - continua Sucar - io dissi a Coppola (il manager dell'epoca del 10) glielo dici tu a Diego?'. Alla fine cercai di convincerlo ma lui rifiutò così come disse di no anche ai messicani di Femsa (la società che gestisce Coca Cola in Messico), che gli avevano offerto la metà di Ferlaino, 250.000 dollari».

E mentre ieri in tv è finito persino Ferro Vieira, il compagno di «sniffate» più fedele di Maradona (era con lui quando Diego quasi muore in Uruguay, a 39 anni), per la settimana prossima si attendono gli esiti tossicologici dell'autopsia mentre continua anche nel weekend la guerra per l'eredità. Dall'ultimo testamento del 2016, infatti, pare che El Pibe de Oro abbia voluto escludere Giannina e Dalma, le due figlie avute dall'ex moglie Claudia Villafane che, essendo divorziata da Maradona, è esclusa dell'asse ereditario.

Sempre ieri è uscito l'ennesimo audio Whatsapp, che dimostra la guerra aperta tra Matías Morla, l'ultimo avvocato di Diego, e Giannina Maradona, che gli aveva chiesto di unirsi a lei e Dalma nella successione. Morla non solo ha risposto no ma ha anche rinfacciato a Giannina di avergli «impedito l'accesso al funerale del mio migliore amico, tuo papà - per poi aggiungere minaccioso e questo non lo dimenticherò mai». Intanto a Baires tutti si chiedono chi detenga i diritti di immagine di Diego. Di certo c'è che Sattivica è l'azienda tramite la quale Morla ha registrato i marchi "Maradona", "El 10" e "La mano de dios". Ad oggi, tutti i tre marchi associati al campione sono gestiti da questa società creata nel 2015 in Germania.

Ed è qui che sta il grande business perché, assicurano gli esperti, «il marchio Maradona è più grande di qualsiasi multinazionale» e per accaparrarsi questa miniera d'oro la guerra sarà senza esclusione di colpi.

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