Dinamo Kiev e Arsenal, la storia non spaventa Lazio e Milan

Ci sono gli ucraini per Inzaghi, i Gunners per Gattuso. Ma non sono paragonabili agli squadroni del passato

Dinamo Kiev e Arsenal, la storia non spaventa Lazio e Milan

Sorride Simone Inzaghi, di sicuro non lo fa Rino Gattuso. La mano dell'ex Barcellona Eric Abidal, ambasciatore dell'Uefa per l'Europa League, pesca la Lazio come prima pallina nell'urna, inevitabile quindi avere come avversario la Dinamo Kiev (che non poteva affrontare squadre russe e quindi andava estratta subito) e il Milan come penultima, al quale tocca in sorte l'Arsenal. Ottavo di finale complicato ma non impossibile per i biancocelesti, sfida decisamente più ostica per i rossoneri, con gare di andata in casa per entrambe.

La Dinamo Kiev allenata dall'ex ct bielorusso Khatsevich non è al livello dello squadrone di Lobanovsky a cavallo degli anni 80 e 90. Ma è una formazione solida - subisce pochi gol - senza nomi altisonanti tra giocatori autoctoni (vedi il centrale di difesa Khaceridi) ed elementi internazionali come il bomber brasiliano Junior Moraes. «È un club giovane con ragazzi che vogliono emergere, bisognerà sudare per andare avanti», così il team manager della Lazio Angelo Peruzzi. Un solo precedente in Champions nel 1999 e due vittorie biancocelesti, che contro formazioni ucraine vantano otto successi e un solo ko in 10 gare europee. La Dinamo ha invece vinto solo le due partite con la Roma nei gironi di Champions 2003, rimediando 13 sconfitte nelle altre 20 partite con squadre di casa nostra.

L'ultima volta che il Milan ha affrontato i Gunners, solo sesti nell'attuale Premier, aveva lo scudetto sul petto, c'era Max Allegri in panchina e Silvio Berlusconi presidente: erano gli ottavi di Champions del 2012 e i rossoneri passarono nonostante una clamorosa rimonta inglese nella gara di ritorno. «Gattuso ha grande carattere e può farcela», così il «colpevole» Abidal per l'abbinamento insidioso regalato al Milan. Il bilancio è in parità: due vittorie a testa e altrettanti pareggi nei sei precedenti. «È una bellissima sfida che arriva al momento giusto - ha detto il ds Mirabelli -. Abbiamo rispetto, ma non paura e vogliamo arrivare fino in fondo».

Domani l'Arsenal, guidato per il 22° anno da Wenger, si gioca la Coppa di Lega inglese con il City di Guardiola.

Ma per la doppia sfida ai rossoneri non potrà contare su Aubameyang perché già schierato dal Borussia Dortmund, altra squadra impegnata negli ottavi di Europa League, ed è sguarnito nel parco attaccanti per l'infortunio di Lacazette (con Welbeck unica vera punta di ruolo). Rispetto al Milan attuale, l'Arsenal non ha poi la capacità di gestire il risultato e concede molto dietro, anche se le doti tecniche dei vari Ozil, Mkhitaryan e Wilshere non si discutono.

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