Cassano è a un passo dal dire stop

Fantantonio a fine corsa, scaricato dalla Samp: va all'Entella o si ritira

Cassano è a un passo dal dire stop

Di appellativi da cucirgli addosso ce ne sarebbero a decine. Quelli che ricorrono più volte sono due, apparentemente in antitesi: talento e sprecato. Sul talento non ci sono dubbi. Sullo sprecato se ne può parlare, ma è indubbio che uno con le sue doti poteva fare di più. Perché uno come Antonio Cassano non si trova facilmente.

Tecnica sopraffina, capacità di ribaltare le partite in qualsiasi momento, potenza, velocità di esecuzione e di pensiero (in campo), classe pura. Mica poco. Poi c'è il resto, quella testa un po' così, quel carattere particolare. Non cattivo, un po' folle magari. Fatto sta che quando Cassano ha fatto il Cassano non ce n'è stato per nessuno. Luce per gli occhi di chi ama il calcio, goduria pura per chi apprezza il gioco del pallone. E poco importa dei difetti. Un talento. Autentico. Che ora si trova di fronte a un bivio, l'ennesimo della sua frastagliata carriera. Questa volta però, quello decisivo. Rimettersi in gioco e ripartire oppure dire basta e mollare tutto.

L'avventura con la Sampdoria è finita. Fuori rosa da fine agosto. Si allena, da solo, ma non gioca. Il braccio di ferro con il presidente Ferrero è impari. Il boss, dopo averlo illuso, è stato chiaro e lo ha tagliato. Lui, cocciuto come un mulo, non ha voluto lasciare Genova convinto di sovvertire tutto e rimettersi la 99 blucerchiata. Ma ora anche lui si è rassegnato. Dunque, che fare? Le opzioni non sono molte. L'estero, con le ricchissime offerte orientali o mediorientali, seppur strapagate, non gli interessano. Il circo lo fa solo per i suoi bambini. In serie A al momento si è mosso soltanto il Palermo ma lui di lasciare la sua amata Liguria dove ha conosciuto la moglie Carolina non ne vuole sapere. E allora c'è l'ipotesi Entella. Che vuol dire serie B, è vero, ma significherebbe anche continuare a fare calcio in un campionato in cui la differenza potrebbe farla anche senza correre un metro. L'offerta del presidente-amico Gozzi c'è da tempo, sta a lui decidere. A Chiavari, una manciata di chilometri da Genova, sarebbe un re e potrebbe far sognare. Basta averne voglia. Già, perché gli ultimi rumor raccontano di un Fantantonio con la pancia piena. E questa volta le merendine non c'entrano nulla, anzi, la forma fisica ci sarebbe anche.

È la voglia di sbattersi e di correre dietro a un pallone che non sarebbe più quella di una volta.

Ma con uno come lui non c'è mai niente di sicuro. Se non il suo talento. Fenomenale. Che ora, davvero, potrebbe non vedersi più su un campo da calcio. E quello sì, sarebbe senza dubbio uno spreco da rimpiangere.

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