Dopo una prima fase balbettante per le squadre del Vecchio Continente, alla fine il baricentro del mondo calcistico non si è spostato dall'Europa. Il trionfo tedesco in terra brasiliana mette fine ad una maledizione che durava da ben 84 anni e cioè da quando venne disputato il primo Mondiale di calcio della storia. La Germania, infatti, è la prima squadra europea a trionfare in America, dopo che già la Spagna in Sudafrica nel 2010 aveva sfatato il tabù delle europee lontane da casa. L'Europa detta legge, definisce gli equilibri e anche se negli anni diminuiscono le Nazionali in grado di passare i gironi (solo 6 su 13 nelle ultime due rassegne iridate), in fondo le più forti del nostro continente ci arrivano sempre. Negli ultimi tre Mondiali nove semifinaliste sono arrivate dall'Uefa. Italia, Spagna e Germania allungano l'albo d'oro d'Europa - per la prima volta tre edizioni di fila vengono vinte da formazioni del vecchio continente - e il Sudamerica, pur con qualche exploit tipo Uruguay 2010 o Colombia 2014, è aggrappato ancora a Brasile ed Argentina.
Cresce il Centro America L'ultimo Mondiale ha sancito l'evidente crescita della zona centro-americana, la Concacaf. Messico, che si qualifica agli ottavi da sei edizioni consecutive, e Stati Uniti, omaggiati anche dal presidente Obama, ormai sono due solide realtà. La grande sorpresa Costa Rica potrebbe non essere casuale. Fatto sta che per la prima volta da quando la rassegna iridata è a 32 squadre, ben tre squadre del Nord e Centro-America hanno superato la prima fase. E che dopo 12 anni un'altra Nazionale Concacaf è riuscita a raggiungere i quarti, cedendo, per altro, solamente ai rigori alla super Olanda di Van Gaal.
Passi indietro dell'Asia Brutto segnale d'arresto invece per l'Asia. Nonostante l'importazione di tecnici esperti e preparati come Lippi nel campionato cinese o Zaccheroni, Ct del Giappone, nonostante l'esportazione crescente di talenti nei principali campionati europei, nessuna Nazionale asiatica ha raggiunto gli ottavi. Hanno deluso Corea del Sud e Giappone, l'Iran si è confermata modesta. Escludendo il Mondiale ospitato nel 2002, dal 1998 ad oggi, nessuna squadra della confederazione asiatica ha mai raggiunto i quarti. E i segnali d'ottimismo e di crescita mostrati in Sudafrica sono completamente scomparsi.
L'Africa non migliora A proposito di Africa, la Coppa del Mondo organizzata quattro anni fa non ha apportato gli effetti desiderati. Il calcio africano resta ai margini dell'ombelico calcistico. Nigeria e Algeria, eliminate agli ottavi, restano troppo poco. Sì, perché sarà pur sempre la prima volta che due africane nello stesso Mondiale superano i gironi, ma in un continente che negli anni ha prodotto giocatori del calibro di Drogba, Eto'o, Asamoah, Gervinho, Yaya Tourè è deprimente non vedere mai il definitivo salto di qualità.
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