E Zaniolo show diventa un'altra grana interista

Il rimpianto dei tifosi per Nicolò ceduto ai giallorossi nell'operazione per avere Nainggolan

E Zaniolo show diventa un'altra grana interista

Roma Bojan Krkic, Raul, Mbappé, Walcott, Rooney e Kluivert. Sono i sei giocatori più giovani di sempre ad avere segnato una doppietta in Champions League. Subito dietro c'è Nicolò Zaniolo, il primo italiano a entrare in questa speciale classifica. E un nuovo fenomeno di precocità che sta esaltando i tifosi della Roma e facendo arrabbiare quelli dell'Inter, come dimostra l'ironia tagliente sui social.

«Entra nell'area Nicolò. Entra e tira. Dai dai che ci siamo», lo sprona Di Francesco dopo venti minuti del secondo tempo della gara con il Porto. Il ragazzo assorbe il suo messaggio e lo esegue poco dopo, concedendo anche il bis nella notte storica da ala destra, il quinto ruolo rivestito con la maglia della Roma. I bene informati raccontano che ha dovuto prendere la melatonina per addormentarsi...

Nicolò, il cui idolo è Kakà (indossa il 22, suo numero di maglia), è il nuovo ragazzo d'oro del calcio nostrano che nella notte dell'Olimpico non ha segnato solo per la Roma, ma anche per due Nazionali (quella di Mancini e l'Under di Di Biagio) sotto gli occhi del ds della Juve Paratici, che nel famoso «pizzino» lasciato al ristorante lo valutava 40 milioni. E ora che anche la stampa di tutta Europa ne esalta le gesta («Nicolò è Olimpico», il titolo emblematico del quotidiano portoghese Olé), viene esaltata l'intuizione estiva del ds giallorosso Monchi e contestato il flop della dirigenza dell'Inter in quella trattativa che portò Nainggolan alla corte di Spalletti e il 19enne di Massa a Trigoria.

Bisogna allora riavvolgere il nastro della memoria e ricordare quello che accade qualche mese fa. L'Inter credeva in Zaniolo, al punto di investire si legge dal bilancio del club quasi due milioni di euro versati all'Entella. E il ragazzo fa vedere le sue qualità fisiche e tecniche: con la Primavera nerazzurra vince scudetto e Supercoppa segnando 14 gol tra campionato e fase finale. Il mistero è come si sia affacciato così poco in prima squadra: Spalletti è poco incline a puntare sui giovani, ma è anche vero che l'Inter della scorsa stagione ha avuto di fatto una sola competizione da disputare.

E con il tecnico che continua a spingere per l'acquisto di Nainggolan dalla Roma, Monchi richiede di inserire nell'affare uno tra Radu, Colidio e Zaniolo. Il portiere è già promesso al Genoa, l'attaccante a bilancio era inserito a 9,4 milioni (plusvalenza complicata, quindi). Ecco il via libera a Zaniolo, valutato 4 milioni e 230 mila euro. Il resto è storia recente. Con il dato incredibile di una presenza e due gol in più all'attivo in stagione per l'azzurrino rispetto al belga. Un paradosso, nel parallelo virtuale tra un giocatore pronto e acquistato per essere subito dominante, e uno che la prima squadra nel 2017-18 all'Inter l'aveva vista in cartolina.

Oggi i nerazzurri sorridono amaro, la Roma gongola perché ha avuto il merito - Di Francesco in primis - di aver lanciato con coraggio Nicolò, resistendo dopo i primi test fisici e allenamenti alla tentazione di mandarlo fuori a fare esperienza (respinta la richiesta del Venezia allora allenato da Stefano Vecchi, l'ex tecnico della Primavera nerazzurra).

E in più di aver detto no a qualsiasi clausola di recompra pure a cifre altissime - l'Inter avrà solo una percentuale sulla futura rivendita -. Il club di Trigoria lo ha blindato fino al 2023 e ora dovrà ritoccare l'ingaggio da 500mila euro. Ma ne varrà la pena, con buona pace dell'Inter.

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