Il Chelsea ha battuto il Middlesbrough ed è primo in classifica. Da solo. Superati il Liverpool, il City di Guardiola, gli altri concorrenti ultramilionari. Chelsea primo: non accadeva dai tempi di Josè Mourinho. Tempi andati, passati. Lo special one di oggi ha un nome e un cognome diverso, Antonio Conte riporta il club e la squadra agli onori dovuti, dopo una stagione fallimentare, l'ultima anche di Mourinho a Londra, con il Chelsea fuori da tutto. Conte ha impiegato quattro mesi per sistemare la casa, ha dovuto lavorare sulle teste e sulla disciplina, ha fatto i conti con le scorie lasciate dal portoghese che era entrato in conflitto con gli uomini chiave, da Hazard a Diego Costa a Oscar, ha voluto fortissimamente un paio di rinforzi, David Luiz e l'ex fiorentino Marcos Alonso, ha tolto al Leicester il motore di Kanté, ha recuperato Moses e Pedro, bocciati da Mourinho e ha stabilito un nuovo record per la storia del Chelsea nella nuova Premier: per cinque partite consecutive ha schierato la stessa formazione, cosa che dovrebbe essere elementare ma era diventata il vizietto della squadra di Abramovich.
Conte ha respinto al mittente le voci e le quotazioni dei bookmakers che lo volevano giustiziato dopo la sconfitta contro il Liverpool di Klopp. Ha ottenuto sei vittorie, le ultime consecutive, senza subire gol, ha, dopo il Tottenham (8), la difesa migliore (9). Altre novità? Non ci sarebbe molto da aggiungere ma oltre i numeri c'è una realtà tecnica, e poi tattica, che ha convinto gli inglesi: non il fenomeno irripetibile di Ranieri con il Leicester ma una costruzione solida, un progetto che non dipende soltanto dalle prestazioni di un singolo e dagli investimenti colossali della proprietà, ma dal maniacale impegno quotidiano, dalla dieta alimentare agli orari (mai uguali e comunicati all'ultimo momento) delle sedute di allenamento, alla disciplina dello spogliatoio nei confronti di tutto lo staff. Una rivoluzione che all'inizio aveva portato a molti malumori e proteste dei più indipendenti, da Ivanovic allo stesso Diego Costa ma che ha dato i risultati previsti dal tecnico salentino.
Ora arrivano due esami veri, le prove per confermare che il primato del Chelsea non è una foglia autunnale. Sabato prossimo allo Stamford Bridge la sfida con il Tottenham di Pochettino, il 3 di dicembre la trasferta a Manchester contro il City di Guardiola.
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