Colleghi, amici, perfino compagni di stanza al corso da allenatori a Coverciano. Ma domenica sera uno tra Luciano Spalletti e Aurelio Andreazzoli potrebbe leccarsi le ferite. Quelle profonde di un obiettivo mancato, come la qualificazione in Champions o la salvezza in Serie A, salvo combinazioni favorevoli in arrivo dalla radiolina sintonizzata con Firenze. Inter-Empoli e Fiorentina-Genoa in contemporanea: si riparte dai 40 punti dei viola, i 38 degli azzurri e i 37 dei rossoblu. Una retrocederà in B. Se il discorso della permanenza è ancora aperto il merito è proprio della formazione di Andreazzoli, che tre settimane fa sembrava spacciata dopo aver perso 3-1 lo scontro diretto a Bologna, infilando invece tre vittorie di fila. I toscani hanno costruito la risalita castigando ex come Giampaolo e Mazzarri, ora puntano una vecchia conoscenza come Spalletti per provare a infilare il poker di successi ed eguagliare la loro miglior striscia in massima serie.
Non sarà facile, servirà l'impresa a San Siro, grande quasi il doppio di tutti gli abitanti della città toscana. Andreazzoli porterà avanti il suo credo fino all'ultimo, non ha cambiato una virgola nemmeno dopo il rientro per la cacciata di Iachini. Chiederà ai suoi coraggio, oltre a un calcio offensivo ormai rodato per sperare nell'ennesima stoccata di Ciccio Caputo. L'attaccante è arrivato a 16 gol in campionato, è il secondo miglior marcatore dell'Empoli in Serie A, dietro a un altro Francesco, Tavano, arrampicatosi fino a quota 19 nella stagione 2005/2006. A parole sembra facile, ma sul campo servirà un exploit: bisogna vincere o in alternativa fare lo stesso risultato del Genoa a Firenze perché l'arrivo a pari punti premierebbe il Grifone per gli scontri diretti.
Alla Fiorentina basta un pareggio, ma gli snodi e gli incroci della lotta alla sopravvivenza non conoscono il passato. Nemmeno i trascorsi, visto che a Firenze Cesare Prandelli ha costruito le sue fortune e stavolta potrebbe vivere un incubo. Quello che forse sta già vivendo Vincenzo Montella. Su 6 partite ne ha perse 5, segnando un solo gol nonostante le armi a disposizione si chiamino Simeone, Chiesa e Muriel.
L'ennesima sconfitta potrebbe significare il baratro e i viola eguaglierebbero la loro striscia negativa che risale alla stagione 2001/2002. Nemmeno a farla apposta quella dell'ultima retrocessione. Non conviene nemmeno pensarci, troppo brutto per essere vero.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.