La Ferrari è nata corta. Ma è la scelta vincente?

Svelata la SF70H. Preoccupa la Mercedes lunga. Il mondiale sarà anche questione di centimetri

La Ferrari è nata corta. Ma è la scelta vincente?

Bella è bella, ma ormai ha importanza? Conta altro. Per esempio, le sensazioni dopo aver visto lei ieri, la nuova Ferrari SF70H, e l'altroieri la nuova Mercedes W08. La prima sensazione è che nella Rossa ci sia troppo dell'anno scorso. La seconda sensazione è che nella nuova Mercedes ci sia troppo dei prossimi dieci anni. La terza e più importante sensazione è che il mondiale potrebbe essere già chiuso. Questo e i prossimi nove. Perché se a Maranello, che doveva recuperare, hanno preferito sviluppare restando lungo la strada tracciata nel 2017, e a Brackley, che da tre anni domina, hanno deciso di rivoluzionare il progetto (l'87% dei pezzi è nuovo), il quesito vien da sé: viste le recenti batoste, non avrebbero fatto meglio ad avventurarsi anche loro in un futuro spinto? Tanto più che le gomme extralarge (vera novità della stagione al via il 26 marzo in Australia) stravolgeranno le prestazioni di tutti garantendo tempi sul giro più bassi di circa 3 secondi e aumentando l'importanza di un migliore equilibrio della monoposto e della capacità di generare carico. E il passo più lungo di una monoposto aiuta proprio in questo, oltre a offrire, a livello regolamentare, maggiori margini di sviluppo e intervento.

Ma la Ferrari ha il passo corto (i tecnici sarebbero al lavoro per metterci una pezza) e la Mercedes lungo, una quindicina di cm in più. Amen. Magari la scelta innovativa-conservativa si rivelerà azzeccata e quei pluridecorati e un po' sbruffoni degli über alles pagheranno caro il loro ardire. Nel mentre, fanno tremare le parole dell'ex dt ferrarista Aldo Costa, ora capo degli ingegneri tedeschi, che racconta di una vettura velocissima. Parole che si sposano con quelle meno tecniche di Lewis Hamilton, «la nostra nuova auto è una bestia di potenza» e con la frase del boss Mercedes Toto Wolff quando spiega perché il team sia riuscito a organizzare un vernissage mentre era saltato negli ultimi anni: «In passato avevamo dovuto curare ogni dettaglio fino all'ultimo, questa volta siamo riusciti a lavorare con comodo». Cioè con comodo hanno cambiato e ripensato l'87% della monoposto.

Che lavorando con comodo si possa far peggio? È questa la speranza a cui il popolo ferrarista dovrà affidarsi. Perché dopo le molte aspettative disattese del 2016, nessuno a Maranello si sbilancia. «Piedi per terra, test a Barcellona, ma solo a Melbourne capiremo il livello a cui siamo», così il team principal Maurizio Arrivabene. «Abbiamo fondato il nostro lavoro sul nuovo regolamento, cercando di portare più innovazioni ed essere più competitivi nel minor tempo possibile», così il dt Mattia Binotto. Perché è vero, di soluzioni interessanti ce ne sono (le pance con prese precedute da convogliatori d'aria, i nuovi deviatori di flusso, lo spoiler sulla pinna), ma quella bestia di Mercedes...

Quanto a ieri, aperto il garage di Fiorano, Raikkonen ha portato al debutto la SF70H per 14 giri (miglior crono 58''02), nel

pomeriggio è toccato a Vettel sul bagnato. Spettatore Antonio Giovinazzi, vice campione Gp2 e neo collaudatore fortemente voluto da Marchionne per riportare un italiano in F1. L'altra grande sfida da vincere a tutti i costi.

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