Marc Marquez sa solo volare. Di paura come venerdì con un carpiato da cui è uscito indenne, un campione anche nel cadere. Come nulla fosse ieri cabroncito ha spiccato il volo, stavolta con un giro perfetto come solo i fuoriclasse sanno fare. «Un pilota come lui in carriera non l'ho mai visto. Con questo stato di forma... Nemmeno il Vale dei tempi migliori». Bastano le parole di Livio Suppo, team principal Honda, per inquadrare il fenomeno Marquez. La pole al Sachsenring con l'ennesimo record, strapazzato il tempo di Stoner 2008, abbattuto il muro dell'1'21 con uno strabiliante 1'20.937, sono solo l'ovvia conseguenza.
Eppure sembrava un altro sabato diverso, dopo quelli di Barcellona e Assen. Marquez addirittura quarto dopo la prima gomma e davanti a tutti il compagno Pedrosa. Poi ecco le cose tornare a posto: il campione del mondo si lancia subito dietro allo stesso Pedrosa. Pressione sì, pressione no fatto sta che camomillo si stende alla prima curva, la stessa che aveva compromesso l'anno scorso la sua stagione. Marquez sfila via, vede il toro più pericoloso di giornata a terra nella ghiaia e piazza la banderilla da torero consumato. Giochi fatti e sopratutto scontati e appuntamento per la gara a oggi. Dove le speranze se possibile sono ancora più ridotte al lumicino. Difficile sentire Marquez sbilanciarsi al sabato come ha fatto ieri: «Ho un ritmo molto forte». La speranza, per gli altri, è solo nella pioggia: «Speriamo nel meteo», ammette il leader del mondiale dopo la sedicesima pole in 27 gare di MotoGp. A completare la prima fila monomarca Honda Pedrosa e Bradl. La Yamaha subito dietro con la open di Aleix Espargaro e le factory di Lorenzo e Rossi. Valentino centra l'obiettivo minimo della seconda fila, ma ancora una volta è protagonista di un sabato «confuso». Esce con la prima gomma e rientra senza tempo, riesce e fa il tempo che gli vale il sesto posto, poi nella terza uscita praticamente abortisce tutti i tentativi. Problemi di gomma com'era già successo a Barcellona, «è come se non si fosse accesa» spiega il Dottore. E stavolta non si sbilancia nemmeno sul podio perché le tre Honda hanno qualcosa in più e il «buon passo potrebbe non bastare, bisogna fare il massimo». Consapevole che non basterà per tenere botta allo scatenato Marquez. La giostra è solo per il terzo codino.
Non hanno gettoni da spendere le Ducati salvate da un bravissimo Andrea Iannone, settimo a pochi millesimi dalla seconda fila.
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