ITALIA
SV AMELIA. Il completo rosso spicca che è un piacere e forse un portiere dovrebbe avere una divisa anonima per non dare riferimenti cromatici ai rivali. Firma un cicchetto per Zambrotta a testimonianza di personalità. Dalle sue parti, tiri veri e propri non ne arrivano, tranne l'ultimo di Yankov, frenato in due tempi. Per il ruolo di vice Buffon bisogna ripassare.
6 ZAMBROTTA. Si alza subito il bavero per evitare di prendere freddo. Dalla sua parte Martin Petrov, Manchester City, martella che è un piacere e bisogna tenere gli occhi spalancati per evitare sgradite sorprese.
6.5 CANNAVARO. Il capitano è la guida spirituale della difesa e anche del resto della squadra. I suoi interventi massaggiano il cuore di Amelia e conferiscono sicurezza all'intero reparto che non subisce né assalti né corre pericoli. Berbatov, che non è un pivello, ne subisce il carisma.
6.5 CHIELLINI. Ha un difetto (troppo rude negli interventi in recupero) che si porta dietro da qualche tempo e che deve mettere al guinzaglio, se vuole diventare, secondo mezzi e talento, uno dei migliori difensori in circolazione. Guadagna un giallo per questo motivo.
6 DOSSENA. Sgabbia come un cavallino alla prima uscita sul prato: s'ingobbisce e sprinta sul binario sinistro in combinazione con Di Natale che è un piacere vederlo. Peccato che non lo assecondi il resto della squadra e che i rari cross non trovino sponde azzurre.
6 GATTUSO. Se c'è da impegnarsi in qualche duello rusticano, non si tira indietro mai e lo fa con la solita generosità. Appena si apre un varco nella selva di gambe davanti a lui, prova a inquadrare la porta. Per sua sventura, gli deviano il proiettile.
6 DE ROSSI. Se c'è da difendere il territorio o da alzare uno steccato a centrocampo, il romanista offre il meglio del proprio repertorio. Se c'è invece da lanciare, con precisione geometrica, qualche contro-attacco, allora i limiti di precisione emergono impietosi.
5 MONTOLIVO. Per venti minuti c'è il rischio di rivolgersi a "chi l'ha visto?": neanche Lippi lo trova sul rettangolo e comincia allora a passargli qualche suggerimento per risultare utile alla causa. Firma un paio di giocate degne di nota ma è troppo poco per superare l'esame. Trattasi di semi-esordiente (seconda presenza) e bisogna perciò assolverlo parzialmente. (Dal 23 st PERROTTA 5. Entra e non trova mai il varco giusto).
5 PEPE. Al pronti, via sbaglia la sciolina: finisce a terra una, due, tre volte. Segno che non si tratta dei tacchetti sbagliati ma di uno stato di tensione che ne condiziona anche l'equilibrio. Non guadagna mai il fondo, la sua specialità, e si fa ammirare per una punizione.
5.5 GILARDINO. Si guadagna la menzione per via di tutti quei palloni domati col petto nel tentativo di far salire la squadra che invece resta a guardare. Una sola palla utile e un tiro sbilenco. (Dal 27 st TONI sv).
5 DI NATALE. Non gli riesce una serpentina, non gli riesce un dribbling come si deve, non gli riesce un contropiede: non è solo colpa di una serata di discutibile ispirazione, forse dipende anche dal resto della squadra che resta chiusa in casa. (Dal 23 st G. ROSSI 6. Al secondo pallone toccato, finta sul rivale e palla dentro per Gilardino che sfiora l'incrocio: si presenta così un altro dei nostri ragazzi di Sud Africa 2010).
CT LIPPI 6. Se trascura i giovani, gli danno del conservatore. Ora che ne lancia un paio, forse cambieranno idea.
BULGARIA
Ivankov 6, Milanov 5, Iliev 6, Tunckev 6, Wagner sv (dal 36 pt I. Ivanov 5); Dimitrov 6.5, St. Petrov 6, Yankov 6, M. Petrov 6.5 (dal 45 st Popov sv); Georgiev 6, Berbatov 5. Ct Markov 6
Arbitro: Lannoy (Francia) 6
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