Garcia superotto: "La Roma di Totti sembra proprio la Juve di Platini"

Tre giorni di riposo in premio per l'exploit Pjanic l'ultimo fenomeno, il tecnico se lo gode: "Dal trionfo con la Bosnia vive su una nuvola"

Garcia superotto: "La Roma di Totti sembra proprio la Juve di Platini"

RomaStatistiche alla mano, tenere i piedi piantati a terra sembra ormai impresa difficile. Rudi Garcia continua a buttare acqua sul fuoco, concedendosi il solo paragone irriverente, ma certificato dai numeri, di una «Roma di Totti come la Juve di Platini». La parola scudetto resta tabù, l'euforia sta però crescendo, tanto che nell'etere romano e sui social network c'è chi guarda al primato con goliardia («assegniamo il Pallone d'oro a Biabiany, l'unico ad aver fatto gol a questa Roma»), c'è invece chi sogna ad occhi aperti («non ci svegliate»).
Otto vittorie su otto, una marcia identica a quelle della Juve di Carcano del 1930-31 e di Trapattoni del 1985-86, che vinsero poi il titolo a scapito proprio della Roma, ma anche alla truppa di Capello e Ibrahimovic della stagione 2005-06. Ironia della sorte, entrambe le serie delle prime due squadre bianconere furono interrotte dal Napoli (nel caso del Trap ci pensò Diego Maradona, presente alla serata da record dei giallorossi, con una punizione all'interno dell'area), mentre la terza arrivata a nove successi di fila vide vanficata l'impresa e il successivo trionfo in campionato dallo scandalo di Calciopoli.
Sono sempre i numeri a rivelare i segreti della squadra di Garcia, seguito con dedizione assoluta dallo spogliatoio che ha assorbito la sua filosofia di gioco. Sfide vinte con almeno due gol di scarto, nove giocatori a segno, quattro rigori trasformati da calciatori diversi e soprattutto una sola rete subita nelle prime 8 giornate come il Milan di Capello 1993-94, quello del «double» scudetto-Champions. Se è vero che se in Italia i campionati si vincono con la difesa, la Roma è già un pezzo avanti.
«Quello che mi ha colpito di più della Roma è la forza del gruppo (che venerdì quasi al completo ha festeggiato il successo sul Napoli con una cena in un locale brasiliano, ndr), vedere uno come Totti che decide di uscire dal campo perchè non ce la fa per un infortunio quando altri campioni non vogliono lasciare il terreno di gioco per nessun motivo, è una cosa che mi ha colpito». Parole di Fredric Bompard, il vice di Garcia il cui lavoro di osservazione dalla tribuna si sta rivelando una delle armi della Roma. Le altre? La solidità della squadra, il gioco, le idee, le convinzioni sulla propria forza, esaurite in quel derby perso con la Lazio cinque mesi fa. E protagonisti sempre diversi, l'ultimo il Pjanic che ricorderà a lungo i 4 giorni più belli della sua carriera, dal Mondiale conquistato con la Bosnia alla punizione alla Maradona con il Pibe de Oro in tribuna. «Da martedì vive su una nuvola», ammette Garcia che ha voluto trattenere il centrocampista, rigenerato dopo essere stato messo ai margini da Zeman.
E il gruppo di Trigoria fa parlare anche in tutta Europa. Il quotidiano spagnolo Marca parla di «Roma imperial», il francese L'Equipe la definisce «irresistible», Le Monde parla di rivincita dei tecnici francesi, accostando il sergente Rudi - definito leader di gruppo e tecnico virtuoso per i risultati inaspettati - ad Arsene Wenger che sta dominando la Premier inglese con l'Arsenal.
In attesa di sapere se Totti dovrà fermarsi ai box (il suo infortunio ai flessori della coscia destra è stato l'unica nota stonata del galà dell'Olimpico), il tecnico ha concesso tre giorni di vacanza alla truppa.

Un premio per l'exploit, così lo ha definito Garcia, di inizio stagione. Intanto il patron Pallotta, già ripartito per l'America, ha incontrato lo sceicco Hamed Bin Ahmed Al-Hamed, membro della famiglia reale di Abu Dhabi: affari o possibile nuovo socio?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica