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Gazidis prepara l'incontro coi vertici Uefa. Cerca club alleati per cambiare il Fair play

L'ad visita l'associazione delle grandi squadre. Tema: le norme da attenuare

Gazidis prepara l'incontro coi vertici Uefa. Cerca club alleati per cambiare il Fair play

Il Milan torna in campo con un giorno d'anticipo. Certo, la partita di Coppa Italia è in programma sabato contro la Sampdoria, ma domani a Nyon i rossoneri vivranno un'altra puntata della complicata liaison con il Fair Play finanziario. La dirigenza milanista, guidata dal nuovo ad Ivan Gazidis, incontrerà i vertici dell'Uefa per discutere della propria posizione in vista del nuovo ricorso al Tas, dopo le sanzioni comminate dalla camera giudicante nel mese di dicembre e legate al triennio 2014-2017: multa di 12 milioni, rosa limitata a 21 giocatori e pareggio di bilancio entro il 2021 per non restare senza competizioni europee.

Da via Aldo Rossi puntualizzano che «l'incontro non sarà risolutivo», ma vorrebbero spostare la deadline al 2023 e ribadire uno status quo troppo penalizzante per il futuro competitivo della società. Una posizione che Gazidis ribadirà oggi nella visita all'Eca, sempre in Svizzera, anche per cercare sponde utili dall'Associazione dei club europei contro il rigore spietato delle normative. Il Diavolo ha i soldi per investire, ma allo stesso tempo le regole gli impediscono di farlo.

Un meccanismo distorsivo criticato pure dalla Fifa attraverso il vicesegretario generale Zvonimir Boban, ma senza produrre effetti, viste le indiscrezioni tedesche che arrivano dalla Bild: l'Uefa vorrebbe addirittura inasprire il Financial Fair Play, limitando ancora di più le possibilità di spesa e aumentando il peso in bilancio dei costi per i cartellini dei calciatori. Con le regole attuali hanno fatto i conti anche Roma e Inter. I giallorossi sono usciti dal settlement agreement nell'estate scorsa, i nerazzurri lo faranno a luglio. Prima dovranno comunque produrre plusvalenze per circa 40 milioni di euro e non dovranno sfondare il tetto massimo di perdite di 30 milioni negli ultimi tre anni, a parte le spese «strutturali» destinate a impianti di proprietà e settore giovanile.

Un bel rompicapo, questo Fair Play.

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