Genoa, l'incredibile fine di Juric: Preziosi intasca e il tecnico paga

Il patron ha smantellato la squadra a gennaio e adesso ha esonerato l'allenatore. Tifosi furiosi: tutti contro il presidente

Genoa, l'incredibile fine di Juric: Preziosi intasca e il tecnico paga

Lo ha fatto di nuovo Enrico Preziosi. Ma questa volta le conseguenze ci sono state e rischiano di ritorcersi proprio contro di lui. Canovaccio ormai consueto: arrivato gennaio, con il suo Genoa in una posizione di classifica tranquilla e con tre fortissime candidate alla retrocessione in posizione quasi irrecuperabile, ha smantellato la squadra vendendo i pezzi più pregiati. Ma le cose non sono andate come aveva sperato. Sconfitte in serie, figuracce, contestazioni, polemiche fino all'esonero dell'allenatore. Il povero Ivan Juric che finora era stato buono buono facendo l'aziendalista e accettando senza polemiche le scellerate scelte societarie, ha pagato la debacle di Pescara, un 5-0 mortificante, con il licenziamento. Ma la piazza rossoblù, storicamente calda e passionale, non l'ha presa bene. E nel mirino ci è finito proprio il presidente Enrico Preziosi.

Eppure il campionato del Genoa era iniziato alla grande. Un bel gioco, prestazioni di livello e risultati esaltanti. 0 a 0 con il Napoli a settembre, un secco 3 a 0 rifilato al Milan in ottobre ed un pazzesco 3 a 1 alla Juventus capolista a fine novembre. Una partenza sprint che faceva pensare ad un Genoa in grado di lottare per l'Europa ma, soprattutto, capace di aprire con Juric un nuovo ciclo. Il croato, strappato al Crotone che aveva portato in serie A, è cresciuto all'ombra di Gasperini e del tecnico che ora sta facendo meraviglie all'Atalanta sembrava il degno erede. E invece, Preziosi. Ecco il mercato: via il bomber Pavoletti, il motore del centrocampo Rincon e l'esterno d'attacco Ocampos, tutti e tre titolari fissi. Nel mentre gli infortuni del portiere Perin e dell'altro centrocampista titolare Miguel Veloso. Da lì, la caduta libera. Sei partite in campionato e solo la miseria di due punti raccolti.

Non che Preziosi non abbia operato in questa maniera anche negli anni precedenti. Storicamente il Genoa è stato sempre la società più attiva sul mercato, in particolare a gennaio, costringendo l'allenatore di turno a rivoluzionare il lavoro impostato da inizio stagione con facce nuove e addii in serie. Adesso però la misura è colma. Il tifo rossoblù si è mobilitato già da domenica sera, andando in aeroporto ad attendere la squadra in arrivo da Pescara. Contestazione durissima con Preziosi additato come primo responsabile. E anche nei prossimi giorni e con le prossime gare sono previste manifestazioni di dissenso verso il patron.

Anche la scelta del sostituto di Juric non convince la tifoseria. Andrea Mandorlini, ingaggiato da Preziosi, non piace alla piazza per alcune dichiarazioni filo Sampdoria rilasciate in passato e per il suo accanimento contro il Genoa quando era vice allenatore del Ravenna. Con Mandorlini sulla panchina del Genoa non ci sarà Enrico Nicolini, suo storico vice dai tempi del Cluj. È stato lui a declinare l'offerta, una scelta di cuore e di rispetto. Nicolini è infatti genovese e tifosissimo, nonché ex calciatore, della Sampdoria e non se l'è sentita di difendere i colori della rivale cittadina. «Se fossi andato al Genoa avrei tradito i tifosi blucerchiati e mancato di rispetto al popolo rossoblu. Penso che nella vita avere degli ideali conti ancora! Capisco che i soldi possano farti stare bene ma la coerenza con le proprie idee non ha prezzo!», ha scritto Nicolini su Facebook.

Una scelta netta che ha portato gli applausi dei tifosi della Sampdoria ma anche di quelli del Genoa, che hanno apprezzato la sua scelta. Una storia da libro cuore che cozza con le mosse di Preziosi dove c'è più spazio per il bilancio e gli affari che per il cuore e la passione.

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