"È il giorno di Sinner. Lui il favorito perché i rivali hanno sprecato la sua squalifica"

Il grande ex Paolo Bertolucci: "A Roma può stupire, gli altri non si sono avvicinati. E ora si sente libero"

"È il giorno di Sinner. Lui il favorito perché i rivali hanno sprecato la sua squalifica"
00:00 00:00

Cosa dobbiamo aspettarci? «Se fosse uno normale sicuramente un po' di difficoltà, ma in realtà non so cosa pensare: di sicuro ha fatto tutto quello che doveva per migliorarsi ancora di più». Oggi è il Sinner day e Paolo Bertolucci - da grande ex, da commentatore e da tifoso - non vede l'ora, come tutti, di rivederlo in campo: «Non è mai successo nella storia del tennis che un giocatore tra i primi posti mondiali sia stato fermo così tanto tempo non per infortunio. Eppure ho la sensazione che ci stupirà un'altra volta: mentalmente non avrà più freni e potrà partire a razzo». Jannik - arrivato ieri a Roma e oggi protagonista della prima conferenza stampa post sospensione e di un allenamento sul Centrale alle 19 (10.500 biglietti venduti per vederlo) - è uno dei protagonisti de La storia del tennis in 50 ritratti, libro che Bertolucci ha scritto con Vincenzo Martucci. Una galleria di campioni in cui il numero uno del mondo sta a pennello.

A che punto lo mettiamo?

«Io mi ispiravo a Tony Roche, poi ho amato la poesia di McEnroe e Federer, che è il tennis. Ma come fai a dimenticare Nadal o Djokovic? Ecco: Jannik è di un'altra categoria, come loro».

E dunque, nonostante tutto, a Roma è favorito.

«Con quel che abbiamo visto in sua assenza di sicuro. Decisivo sarà chi incontrerà nei primi due turni: ma francamente non penso ci siano in giro fenomeni».

E pensare che un paio d'anni fa il fenomeno era Alcaraz...

«Sì, lo dicevo anch'io. Ma poi è rimasto un ragazzo a cui piace divertirsi e far divertire, che cerca colpi a sensazione quando invece bisogna badare al sodo».

Al Foro ci sarà, anche se reduce da un infortunio.

«Ovvio che può vincere, ma deve imparare che a questo livello ci vogliono concretezza e continuità».

Nella galleria dei 50 manca la Z di Zverev.

«È stato vittima di un infortunio grave quando era il momento di rimpiazzare i Big 4. Si è fatto raggiungere dai più giovani, ed anche se è numero 2 del mondo credo che il treno sia passato, soprattutto dopo aver perso a Melbourne».

E Djokovic?

«Mi sa che è finita: può vincere ancora partite importanti, ma la forza mentale per uno Slam forse non c'è più»

Intanto a Roma avremo 24 italiani tra uomini e donne...

«Siamo a posto per almeno 10 anni. Ed oltre a Sinner c'è Musetti: l'ultimo anno parla per lui, è diventato un giocatore con idea precisa. Con un po' più di intraprendenza e coraggio, può salire anche in Top 5».

Tornando a Jannik: il suo scopritore Massimo Sartori pronostica il Grande Slam. Anche quest'anno...

«Perché no? Vista l'attuale concorrenza, lui è di un'altra dimensione. Poi magari arriva Fonseca, o chissà quale altro che ancora non sappiamo. Per cui, se può, non aspetti che non si sa mai. Però, vorrei dire una cosa...».

Prego.

«Con Jannik stiamo un po' esagerando. Abituati ormai a seguire i calciatori fino negli spogliatoi, stiamo facendo la stessa cosa con lui. Va bene che è il numero uno del mondo, ma io non apprezzo».

L'isterismo può essere pericoloso?

«Per fortuna non è più il tempo delle monetine al Foro, non c'è neppure più un giudice di linea con cui il pubblico può prendersela. Però ho letto in questi giorni cose tipo l'ottavo re di Roma: Jannik, che a Roma non ha ancora vinto una volta. Ma per favore...».

Quindi: stiamo calmi?

«L'ho detto già in passato: Sinner è un fenomeno, speriamo di meritarcelo».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica