Il re è Nairo. Il colombiano dalla faccia scolpita nella roccia non cede un millimetro agli avversari nemmeno sul mostro Zoncolan, la salita più dura d'Europa affollata da decine di migliaia di appassionati. Quintana dopo la terrificante impresa di ieri nella cronoscalta al Monte Grappa non paga dazio e si limita a controllare le voglie del connazionale Rigoberto Uran che mette Poels a tirare. L'unico risultato è sgretolare il gruppo degli uomini di classifica, ma Quintana non fa una piega e, anzi, appena il ritmo accenna a calare leggermente, si scansa e mena per qualche metro a un ritmo superiore. Poi si rimette buono e si fa portare all'arrivo per festeggiare la sua prima affermazione al Giro d'Italia.
La tappa la vince l'australiano Michael Rogers (praticamente alla prima corsa quest'anno, che bissa il successo della tappa di Savona), dopo una fuga a 18 che è saltata in aria davanti al ritmo imposto dall'ex cronoman della Tinkoff. Alle sue spalle resiste solo il giovane Manuel Bongiorno, ma ai -2 km dall'arrivo la spinta di uno spettatore lo fa deragliare e lo frena. Dopo aver messo piede a terra chiuderà terzo, e felice, alle spalle dell'esperto Pellizotti. Alla spicciolata i compagni di avventura, sgranati come un rosario, come montagna impone. A 4'45" la coppia colombiana Uran-Quintana apre la serie degli uomini di classifica. Dietro di loro un grandissimo Fabio Aur va in difficoltà, ma respira non perde la calma e resiste di grinta. Alla fine chiude nel plotoncino con Majka, Rolland e Pozzovivo riuscendo a mantenere il suo terzo posto sul podio. Domani grandi celebrazioni nella passerella finale di Trieste.
«È fatta? Al 99% credo di sì, vediamo la tappa di domani, speriamo sia più tranquilla. La squadra è stata fortissima, ci auguriamo di finire con questi ottimi risultati» commenta Re Nairo dopo lo Zoncolan. Il colombiano della Movistar ha mantenuto la testa della classifica generale e vede già lo striscione finale di Trieste. «Siamo contentissimi, stiamo bene in squadra, domani vogliamo alzare le braccia al traguardo».
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