Una garanzia. È Martina Grimaldi per l'Italia del fondo. Non tradisce neanche ai campionati europei di Berlino la 26enne bolognese che dal 2008 sale sempre sul podio a un grande evento tra Olimpiadi, Mondiali e rassegne continentali. Eppure dopo la deludente 10km di mercoledì in cui si presentava da campionessa in carica con tanto di bis, qualche dubbio era venuto a galla nelle acque tedesche. Ma l'azzurra li ha spazzati perché lei era convinta di una cosa: troppo brutta per essere vera. E allora ecco la prestazione d'autore, da fuoriclasse quale è nella prova di maratona, l'infinita 25km, roba da iron woman, oltre cinque ore in acqua. Prima parte nella pancia del gruppo di testa, poi l'affondo per sistemare un'altra Angela tedesca (Maurer e non Merkel), poi terza dietro anche alla ungherese Anna Olasz. Un ruggito che rimette a posto le cose. Per lei e per l'Italia. Sempre all'ultima bracciata, all'ultima prova possibile. Era già successo a Londra, alle Olimpiadi, il bronzo nella 10km, prova conclusiva del programma, fu l'unica medaglia dal nuoto nel medagliere azzurro. Ora l'oro che sistema in extremis il bilancio nella spedizione azzurra pochi minuti dopo il bronzo di Edoardo Stochino, sempre nella 25km, e il bronzo di Aurora Ponselè nella 10km.
Leader nella vittoria, la Grimaldi che pensa alla squadra: «Abbiamo dimostrato che ci siamo e siamo un gruppo unito, si meritava questa medaglia». E a dirlo è una ragazza capace di salire per undici volte su un podio internazionale anche se trova sempre qualcosa da migliorare: «Un po' come accaduto agli europei nel 2010 e ai mondiali dello scorso anno, ho bucato la 10 chilometri prima di conquistare la medaglia nella 25. Ovviamente non sono contenta di questa similitudine». Non accontentarsi mai può essere il segreto per fare ancora fatica dopo aver vinto tutto, ma la neocampionessa europea della 25km, di cui è regina anche mondiale, non conosce formule magiche ma solo due parole: «Passione e allenamento». Indispensabili per buttarsi in acqua ogni giorno per sessioni di lavoro interminabili. Ma da aggiungere c'è anche il carattere indomabile, quello che l'ha spinta nella maratona delle acque di Berlino: «Ho fatto una gara d'attacco. Dopo la delusione nella 10 km ci ho messo molta grinta per fare bene».
Ed ora è pronta a immergersi nell'anonimato fino al prossimo trionfo. «Sono sempre rimasta me stessa: le medaglie non mi hanno cambiato e non mi cambieranno mai», sostiene orgogliosa. Si potrebbe definire l'opposto di Federica Pellegrini perché i riflettori e le passerelle non fanno per lei: «Non cerco la scena e la vita privata la tengo per me». Così schietta, senza giri di parole e fronzoli. Come quando c'è da menare le danze in acqua e non si guarda in faccia a nessuno. Il fondo non è cosa per prime donne, qualche colpo proibito vola sempre. Ma lei nella battaglia si esalta e guarda sempre avanti.
Fino alla prossima, l'obiettivo è dichiarato: «Ho già disputato due Olimpiadi e vorrei arrivare anche a Rio de Janeiro, per questo tornerò sulla 10km con maggiore attenzione». Il suo oro è di fatto il testimone che passa alla spedizione azzurra che da oggi si tuffa in piscina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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