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Hamilton un grande, ma lasciate stare Senna

Per carità, si possono fare tutti i paralleli statistici possibili tra i piloti di Formula 1, o anche precedenti da "grand prix", ma è puramente sacrilego confrontare Lewis Hamilton ad Ayrton Senna "tout-court"

Hamilton un grande, ma lasciate stare Senna

Per carità, si possono fare tutti i paralleli statistici possibili tra i piloti di Formula 1, o anche precedenti da "grand prix", ma è puramente sacrilego confrontare Lewis Hamilton ad Ayrton Senna "tout-court". Vuol dire non aver mai visto correre Senna, non conoscere le sue gesta, non ricordare neanche vagamente le sue imprese, nei gran premi sotto la pioggia, negli inseguimenti più forsennati, nelle battaglie con una macchina inferiore, nei duelli più folli. Significa non averlo mai nemmeno sentito parlare, neppure alla televisione, o non averlo mai incontrato in un "paddock" o fuori dalle piste.

Ayrton Senna (ho avuto anche il privilegio - chiedetelo a Pat Symonds - di lavorare con lui, quando ho progettato l'ala posteriore della Toleman) è stato un fuoriclasse, con tutti i massimi attributi; Hamilton è un grande pilota, ma non un fuoriclasse. Questa è la differenza. Anche altri piloti eccelsi hanno vinto tre titoli mondiali, come Prost o lo stesso Lauda, ma non unicamente per questo sono ricordati nell'Olimpo dei grandissimi.

I paragoni vanno fatti solo lungo due linee essenziali, lo stile di guida e le gesta memorabili. Nuvolari-Varzi da un lato e Ascari-Fangio dall'altro lato, sono ricordati come grandissimi campioni, pur con stili di guida assai diversi e le loro imprese sono sempre richiamabili con enorme ammirazione, nelle disfide storiche. Ma dove sono le gesta memorabili dei guidatori d'oggi? Corrono su macchine facilitate al massimo, con aiuti elettronici sconosciuti nel passato. Ultimamente, si sono aggiunti perfino i gran premi a guisa di Economy-run , dove anche un ottimo pilota deve condurre senza mai forzare, per non superare i limiti di consumo consentiti. Che tristezza!

Senna era irresistibile e corretto. Come si può esaltare un Hamilton che, con trattamento da prima guida e con impliciti ordini di scuderia, vuole umiliare il suo "team-mate" nei previsti sorpassi, spingendolo continuamente all'esterno oltre misura? Eccesso di aggressività, ha commentato Rosberg. Senna, come altri fuoriclasse, era anche generoso e non avrebbe mai compiuto simili gesti. Sullo stile di guida, infine, con un Hamilton che ha qualcosa di Wimille, qualcos'altro di Stewart o di Hunt, non si possono e non si devono fare troppi paragoni, proprio perché, in definitiva, lo stile è l'uomo.

E il campione è unico nella propria epoca.

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