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"Ho fermato Zico e Diego ma sono disoccupato per colpa della Federcalcio"

"Ho fermato Zico e Diego ma sono disoccupato per colpa della Federcalcio"

Un mito del calcio italiano compie 60 anni. Claudio Gentile, colui che al Mondiale 1982 ha annullato Maradona e Zico, racconta il suo calcio, i suoi ricordi legati a Juventus (415 partite), e all'Italia (71 presenze).

60 anni sono un bel traguardo. Non le sarebbe piaciuto festeggiarli alla guida un grande club?
«Sicuramente, ma non certo per colpa mia mi ritrovo in questa situazione. Aspetto giustizia dal 2006. E ad inizio ottobre dovrebbe arrivare la sentenza definitiva».

Cosa intende dire?
«È la querelle che è ancora in corso con la Figc. Io nel 2006 ero allenatore dell'Under 21. Dopo il Mondiale un grande club mi vuole: è la Juventus. Avviso la federazione che mi dice di aspettare. Poi Donadoni diventa ct e Casiraghi prende il mio posto all'Under. Ho una causa aperta con la Figc».

Il suo sogno era quello di allenare la Nazionale maggiore?
«Naturale: stavo facendo bene con l'Under. Bronzo europeo nel 2002, oro nel 2004 e bronzo alle Olimpiadi, che mancava da 70 anni...».

Il suo riferimento da allenatore è stato Trapattoni?
«Ho avuto tanti maestri. Da Vycpalek a Parola, fino a Bearzot. Ma sicuramente il Trap è quello con cui ho trascorso più anni. E mi ha voluto in Nazionale con sé».

Se invece torniamo al Gentile calciatore, la mente va subito al Mondiale 1982. Più difficile marcare Zico o Maradona?
«Non riesco a scegliere: erano due campioni. Ho faticato molto con entrambi, ma il 3-2 al Brasile ci ha fatto capire di essere da Mondiale».

Domenica c'è il derby di Torino. Lei ne ha giocati e vinti tanti. Anche se Pulici e Graziani l'hanno fatta soffrire…
«In realtà io mi prendevo sempre cura del grande Claudio Sala. E non era facile... Quello era un super Torino».

C'è un derby che ricorda con particolare piacere?
«Certo: 25 ottobre 1981. Stampato nella mente. Vinciamo 1-0 con un mio gol. Ho ancora i brividi».

La Juventus di Conte è ancora la squadra più forte in Italia?
«Credo proprio di sì.

Napoli, Fiorentina e Inter sono migliorate, ma i bianconeri sono favoriti».

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