La Honda attacca Rossi: "Marc è un bravo ragazzo"

Il vicepresidente della Honda Racing in campo contro il Dottore: "I dati in nostro possesso confermano il calcio". Ma il video della on board camera lo smentisce

La Honda attacca Rossi: "Marc è un bravo ragazzo"

"Dobbiamo attenerci ai fatti e non alle supposizioni. Un fatto è un fatto e non può essere interpretato, per il bene del nostro sport vorremmo che tutti considerassero quello che è accaduto". Dopo la vicenda dello scontro con Valentino Rossi nel Gp della Malesia Shuhei Nakamoto, vicepresidente della Honda Racing, si schiera e difende Marc Marquez.

Nonostante il video della on board camera della Honda abbia screditato la ricostruzione fatta dallo spagnolo, l'ingegnere giapponese mette in fila quelli che a suo avviso sono i fatti da cui partire per analizzare la vicenda e invita a non credere alle accuse del Dottore secondo cui il campione del mondo in carica corre per Jorge Lorenzo nella corsa al titolo tra i due piloti Yamaha. "Marquez ha vinto in Australia davanti a Lorenzo superandolo all’ultimo giro e togliendogli cinque punti - spiega Shuhei Nakamoto - nella conferenza stampa prima del Gp della Malesia Rossi ha accusato Marquez di aver corso contro di lui a Phillip Island. In Malesia Rossi ha intenzionalmente spinto Marc causandone la caduta, è stato sanzionato dalla direzione di gara con la conferma della Fim".

Tornando a Sepang il vicepresidente della Honda accusa apertamente Valentino di aver "intenzionalmente spinto Marc verso l’esterno della pista". "È un qualcosa di irregolare - denuncia - Marc non ha avuto altra scelta se non andare largo. I dati presi dalla moto di Marc dimostrano che anche se lui stava rialzando la moto, cercando di evitare il contatto con Valentino, la sua leva del freno ha improvvisamente ricevuto un impatto che ha bloccato l’anteriore, è questo il motivo della sua caduta. Noi crediamo che questa pressione sia il risultato del calcio di Rossi. L’acquisizione dei dati della moto di Marc possono essere consultati liberamente dal presidente Dorna, dalla FIM e dai media".

La Honda si dice molto dispiaciuta della situazione che si è venuta a creare. Ma non fa nulla per stemperare gli animi. Anzi. Nonostante i video che incastrano Marquez e che ripubblichiamo in questo articolo per dar modo al lettore di capre come sono andati realmente i fatti, il team dello spagnolo continua a gettare benzina sul fuoco.

"Marc è stato accusato senza prove dopo Phillip Island - tuona Shuhei Nakamoto - non c’è nessuna base per affermare che vogliamo aiutare un pilota nella corsa al titolo. Conosco Marc, è un bravo ragazzo, forte e onesto. Marc ha cercato solo di difendere la sua posizione, come farebbe ogni pilota, gli crediamo al 100%, conclude Nakamoto". Ma i fatti sono altri.

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