Ha ragione la mamma del Mancini ct di Italia nostra. «Non si possono fare le nozze con i fichi secchi». La signora Marianna Puolo, ormai assurta ad opinionista di punta per alcune trasmissioni radio, è stata cronistica nel rilanciare i pensieri del figliuolo. «È preoccupato perché non ha giocatori all'altezza». E qui siamo tutti d'accordo con la mamma e con il tecnico. Mancini commetterà pure qualche errore, ma sta facendo un certosino lavoro di semina, altro che raccolto come tocca a suoi colleghi più fortunati: tecnici della Germania o della Spagna, dell'Argentina o del Brasile. Il calcio nostro non è così brutto come appare dal 3-0 che ci ha rifilato l'Argentina e neppure dal 5-2 subito dalla Germania, ma si propone con innegabili lacune: difensori a tendenza gruviera, attaccanti a tendenza pistola ad acqua, ovvero non riescono a segnare. Peccato che, poi, quando ci troviamo a parlare di mercato ecco che le pistole ad acqua diventano mitragliatrici formidabili nell'immaginario dei procuratori ed, anche, di qualche dirigente sbadato. L'esempio lo forniscono le tre bellezze del Sassuolo. Scamaccca, Raspadori e Berardi sono in bancarella per cifre spropositate: Scamacca 40 milioni, gli altri a ruota. Quaranta milioni eppur non segnano. Prego, gote rosse. Il trio avrà pur un brillante futuro, ma dovrà dimostrarlo, soprattutto in nazionale dove tutto conta di più e la pressione aumenta. Ma potremmo anche parlare della trentina di giocatori che Mancini ha tenuto sott'occhio e di quelli che ci hanno deliziato agli europei. E, allora, chi vuol pronunciare un j'accuse contro chi acquista giocatori all'estero? Se dovesse tornare Big Rom Lukaku, per cifre spropositate o meno, a chi dare ragione? Più logico dotarsi del gigantone belga o del simpatico Scamacca? Non si può dar torto all'Inter.
Bisogna, invece, chiedere al calcio italiano perché manda all'aria tanti progetti di giocatori. Non sarà colpa di chi addestra i giovani? La via dello straniero è deleteria, ma forse sarebbe meglio essere più onesti nel dar valore agli italiani.
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