Zlatan Ibrahimovic ha candidamente ammesso che tornerà a giocare in Italia e già questa è una notizia. Il fuoriclasse svedese ha diversi estimatori tra cui il Milan che sembra in pole position per arrivare al 38enne di Malmo. Più defilate sembrano Napoli, Bologna e Fiorentina con Roma e Inter che sembrano attualmente fuori dai giochi. L'ex attaccante di Psg, Barcellona, Ajax e Manchester United ai microfoni di GQ ha ammesso: "Vado in una squadra che deve vincere di nuovo, che deve rinnovare la propria storia, che è in cerca di una sfida contro tutti. Solo così riuscirò a trovare gli stimoli necessari per sorprendervi ancora".
Zlatan ha ancora voglia di stupire e di dimostrare di essere ancora un calciatore in grado di fare la differenza. Ibra ha dato anche la sua opinione in merito al VAR: "Secondo me, nel dubbio bisogna sempre controllare. Gli arbitri negli Stati Uniti hanno molto da imparare: se fischi un rigore devi essere sicuro, e se ti dicono di controllare devi farlo, non puoi permetterti di essere egocentrico. Siamo esseri umani, sbagliamo tutti, l’importante è ammettere i propri errori. Nessuno è perfetto. Anche io sbaglio. Come si dice negli Usa: Better safe than sorry, la prudenza non è mai troppa".
Ibra ha poi toccato un tema delicato come il razzismo: "Il tifoso vuole sempre disturbare il campione, ovvio non è bello per chi lo subisce. Non è solo un problema italiano, capita in tutto il mondo. L’importante è rimanere mentalmente forti e concentrati, nonostante gli insulti. Per risolvere questo problema bisogna essere inflessibili. Fermare il gioco per 3 minuti e poi farti tornare in campo non è la risposta. Sono anni che succede e non si risolve nulla. Per esempio, l’episodio con Balotelli o Koulibaly: sospendi la partita, e la squadra avversaria perde a tavolino".
Ibra negli anni ha sempre riservato qualche stoccata al veleno per Cristiano Ronaldo con la Gazzetta dello Sport he ha raccolto le sue provocazioni al portoghese:: "Il vero Ronaldo è solo il brasiliano Il suo non è un talento naturale ma il frutto di molto lavoro. Per lui è stata una sfida andare alla Juventus? Una squadra che ha vinto la Serie A sette volte di seguito? Ca... Andare in un club del genere non è una sfida. Se cercava una nuova sfida, sarebbe dovuto andare alla Juve quando era in Serie B, per riportarla in Serie A e farla tornare ai vertici".
Ibra è già caldo sia in campo che fuori e non vede l'ora di duellare anche verbalmente con media e colleghi: una cosa è certa, con queste dichiarazioni pepate sarà compagno di squadra di Cristiano Ronaldo alla Juventus.Segui già la pagina di sport de ilGiornale.it?
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