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Immobile: "Non lascio perché voglio aiutare. Mi sento leader, ma..."

Da un bomber all'altro. Da Batistuta in visita a Coverciano per pranzare con Mancini e De Rossi, a Ciro Immobile in aula magna

Immobile: "Non lascio perché voglio aiutare. Mi sento leader, ma..."

Da un bomber all'altro. Da Batistuta in visita a Coverciano per pranzare con Mancini e De Rossi, a Ciro Immobile in aula magna: «Volevo smettere con la Nazionale per la grande delusione del Mondiale mancato e poi per le orribili critiche social giunte a me e alla mia famiglia. Non si può andare avanti, serve un freno. Ho deciso di continuare perché posso ancora dare tanto alla maglia azzurra. Mi sento un leader, credo di poter aiutare questi giovani, sia in campo che fuori. Il ct mi ha sempre aiutato, anche nella scelta di proseguire, fino a quando lui e la Nazionale avranno bisogno di me, io ci sarò».

Sereno, sempre sorridente, il Ciro azzurro non coltiva rancori, ma si toglie comunque dei sassolini dalle scarpe. Ha vinto 4 classifiche dei cannonieri in A, viaggia verso la quinta affermazione, ma non c'è mai una definitiva acclamazione per il centravanti laziale. Forse perché nel club Italia ha sempre realizzato poco: «Me lo chiedo quasi tutti i giorni perché in azzurro segno meno Forse alla Lazio ho più margine di errore e ciò mi mette meno pressione. Fa rosicare aver vinto 4 volta la classifica dei cannonieri e nell'Italia invece i gol scarseggiano Magari certe volte voglio strafare. Però c'è una cosa che mi ha dato fastidio: mi hanno accusato di essere il centravanti della mancata qualificazione al Mondiale, ma non mi hanno riconosciuto il merito di essere stato quello del trionfo all'Europeo Questo proprio non mi torna anche se per carità, lo accetto». Lancia la sua Lazio, «perché non devo pensare che possiamo vincere lo scudetto», e i suoi giovani eredi: «Ci sono ragazzi interessanti, ma bisogna dargli spazio.

Penso a Scamacca, Pellegri, Pinamonti poi Raspadori, ma lui è un mezzo veterano perché ha fatto Europeo con noi».

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