È stata dura, sofferta, sudata fino all'ultimo ma c'è ancora speranza. L'Inter è viva e lotta insieme a Conte per non salutare la Champions League in anticipo nonostante un avvio di girone da brividi. Contro il Borussia Moenchengladbach i nerazzurri dovevano e potevano soltanto vincere e la vittoria è arrivata. Una rete di Darmian nel primo tempo e il solito monumentale Lukaku che fa doppietta, vanificando le due reti di Pléa. Sofferenza, ma alla fine contavano solo e soltanto i tre punti per continuare a sperare nell'impresa. Già perché nel girone più incerto e folle di tutta la Champions League, le rivali dell'Inter hanno collaborato e il sogno può continuare. La squadra di Conte è scesa in campo già sapendo della sconfitta del Real Madrid contro lo Shakhtar, un risultato che lascia vive le speranze nerazzurre. La classifica adesso dice Borussia 8, Shakhtar e Real Madrid 7 e Inter ultima con 5. Ma vincendo nell'ultimo turno contro gli ucraini il passaggio del turno è possibile, a patto che Real e Borussia non pareggino. Ma un biscotto è difficile da ipotizzare perché allo Shakhtar invece basterebbe un pari. Si vedrà, ma intanto per la banda nerazzurra va bene così.
Non è stata un'Inter perfetta né bellissima. Ma è stata efficace, attenta e concentrata, pur concedendo parecchio ai tedeschi. Ma a fare la differenza è stata la fame che, questa volta, l'allenatore è riuscito a trasmettere alla perfezione alla squadra con tutti i giocatori disposti a fare quel sacrificio in più, quella corsa e quel tackle per portare a casa il risultato. Con il valore aggiunto che questo contributo è arrivato da tutti. Prendiamo Darmian: arrivato da acquisto di ripiego ha fatto la differenza, ieri come col Sassuolo. E Hakimi? Due minuti a Reggio Emilia, entrato dalla panchina ieri e bravissimo a servire l'assist del 3 a 1 per Lukaku. Resta sempre relegato ai margini Eriksen, ma questa è un'altra storia.
Senza il suo pupillo Vidal, squalificato dopo il rosso col Real, ma recupera Brozovic, schierato al centro del campo con Barella e Gagliardini ai suoi lati. Davanti i due su cui riporre più aspettative, Lukaku e Lautaro, mentre sulla destra Darmian è confermatissimo e subito decisivo con il gol del vantaggio. Lo stadio vuoto favorisce l'ascolto delle grida di Conte che di fatto teleguida ogni movimento dei suoi, Lautaro spreca un'ottima occasione per il raddoppio e Pléa trova il pari in chiusura di tempo. Doccia fredda ma l'Inter, questa volta, c'è con la testa. Non attacca senza criterio e si difende con ordine, affidandosi al suo gigante buono, Lukaku, che porta in vantaggio i suoi con un gran diagonale di destro e fa 3 a 1 con un rigore in movimento su assist di Hakimi. Finita? Non esageriamo, l'Inter è sempre l'Inter e se non soffre non è contenta. Palla persa da Sanchez, entrato per Lautaro, contropiede tedesco e ancora Pléa per il 3-2.
Il francese fa anche il 3-3 a 7 dalla fine ma per fortuna dell'Inter Embolo è in fuorigioco di mezza gamba davanti ad Handanovic e l'arbitro, con l'ausilio del var, annulla il pari beffa. Buon per l'Inter. Che soffre, segna, subisce, riparte e alla fine vince. E, soprattutto, è ancora in Champions League.
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