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Inter, Juventus e Lazio. Con la coppa Italia parte il tour de force scudetto

I nerazzurri tra Europa League e scontri diretti, Signora in Champions. E i biancocelesti respirano

Inter, Juventus e Lazio. Con la coppa Italia parte il tour de force scudetto

Sotto a chi tocca. Stasera l'Inter contro il Napoli, domani la Juventus contro il Milan. Semifinali di Coppa Italia: prestigio per tutti, occasione per i delusi da campionato, fatiche supplementari per chi insegue lo scudetto. La Lazio guarda in tv e aspetta allenandosi il primo spareggio di domenica, quando ospiterà l'Inter.

Il calendario dell'Inter è terribile e si sapeva. Dal derby alla sosta di fine marzo sono 11 partite sicure e altre 2 possibili (gli ottavi di Europa League, se batte i bulgari del Ludogorets), cioè 4 o 5 settimane consecutive con la partita del mercoledì/giovedì a complicare l'agenda. E che partite: la Lazio, la Juventus, la doppia semifinale di Coppa Italia. A fine marzo, il peso dell'Inter non sarà stima, ma certezza. «Chi ha fame come noi si siede a ogni tavolo, pur di mangiare», ha spiegato Conte, desideroso di lasciare il segno nella prima stagione in nerazzurro.

La Juventus sta poco meglio, perché da qui alla sosta l'aspettano sì 10 partite, ma se in apparenza più semplici: l'Inter in casa, il Lione due volte in Champions, la doppia sfida col Milan, ma anche Brescia, Spal, Bologna, Lecce e Genoa. No sempre ci sarà un Verona a complicare i piani di Sarri e CR7.

Certo, la Lazio in questo pandemonio che è il calendario del calcio europeo, sta meglio di tutti e di molto. Da qui alla sosta per Inzaghi ci sono appena 6 partite: 4 meno della Juventus, forse 6 meno dell'Inter. È stato doloroso uscire prima da Europa League e poi dalla Coppa Italia, ma in un mese il doppio schiaffo può valere un investimento al banco dei sogni: quale allenatore non vorrebbe un simile cammino? Gioco oggi e ho 7 giorni per preparare la prossima partita. Chissà se Lotito arriverà mai veramente a rimpiangere gli acquisti non fatti a gennaio...

Al di là delle parole («vogliamo tutto»), Conte guarda al Napoli, pensando alla Lazio. Recupera Martinez, sperando di non perderlo più, e si tormenta con Lukaku. Sa bene che dovrebbe farlo rifiatare, ma sa anche che senza Lukaku (e soprattutto con Sanchez) sarebbe subito un'altra Inter. Perciò alla fine è molto probabile che i gemelli giochino ancora insieme, nella speranza di offrire altro materiale alla stampa inglese, in queste ore feroce con il Manchester United per non aver capito in tempo utile il valore tecnico del centravanti belga («dovrebbero prendersi a calci da soli», uno dei commenti meno tecnici ma più efficaci). Eriksen stavolta gioca dall'inizio, così come l'altro nuovo Moses (Young rifiata). In difesa tornano Bastoni e (forse) Ranocchia. In porta ancora Padelli, mentre la società prende tempo su Viviano (sedotto e abbandonato?) e soprattutto aspetta Handanovic.

Niente trasferta per i tifosi residenti in Campania. È la prima volta che Inter-Napoli si gioca a San Siro dopo la tragica sera di Santo Stefano 2018, in cui morì l'ultrà Belardinelli.

Attenzione massima: gli scontri prima del derby obbligano a non abbassare la guardia.

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