Anno nuovo, questioni vecchie. Che in casa Inter restano apertissime almeno fino al prossimo round. La matassa da sbrogliare riguarda i rinnovi più chiacchierati del momento: Mauro Icardi e Milan Skriniar, due pedine fondamentali dell'attuale scacchiere di Spalletti il cui destino incrocia le voci alimentate dall'apertura del calciomercato e i vincoli imposti dall'Uefa per il fair play finanziario. Caso esemplificativo è proprio quello del difensore slovacco, in scadenza nel 2022 dopo aver rifiutato il prolungamento di un solo anno con incremento dell'ingaggio da 1,7 milioni a 2,5. Ne vuole almeno tre, soprattutto ora che a Godin è stato offerto il doppio per vestire nerazzurro e che l'uruguaiano rappresenta un diretto concorrente per il ruolo in campo, in coppia con De Vrij. L'Inter a luglio uscirà dalle restrizioni e dalle sanzioni del settlement agreement Uefa, ma dovrà continuare a perseguire il pareggio di bilancio e produrre prima dell'estate una quarantina di milioni in plusvalenze. Ecco che Skriniar rappresenta il jolly ideale da calare in questo frangente, nonostante la crescita esponenziale in campo correlata proprio al lievitare della sua valutazione sul mercato. L'a.d. Beppe Marotta è già rassegnato a un sacrificio pesante e l'altro indiziato risponde al nome di Perisic, che ha tante richieste dall'estero.
A meno di burrascosi divorzi, nei piani non c'è invece la partenza di Mauro Icardi, nonostante la questione allungamento si sia surriscaldata già prima di Natale con il botta e risposta tra Wanda Nara e lo stesso Marotta. L'argentino, in scadenza nel 2021, proprio oggi riprenderà gli allenamenti ad Appiano dopo le vacanze in patria e con il club dovrà concordare l'incontro per far uscire le parti dall'impasse: i sei milioni di euro hanno fatto puntare i piedi alla moglie-agente dell'attaccante, la richiesta è pari a otto, con la consapevolezza di poter chiudere a metà strada e allungare la scadenza sino al 2023. A giorni potrebbero esserci novità, eliminando anche la clausola rescissoria pari a 110 milioni di euro e lasciando al club la possibilità di trattare se in futuro dovessero presentarsi big del calibro di Real Madrid e Barcellona.
Attorno ai nodi Icardi e Skriniar in casa interista ruotano altre situazioni. A fine ottobre il club aveva risolto tutte le altre questioni legate ai rinnovi annunciandone ben sei in un giorno solo: Brozovic, Dalbert, Candreva, Miranda, Vecino e Gagliardini. Tutti prolungamenti di un solo anno e legati alla logica del fair play finanziario per spalmare su più anni il peso economico, in modo da ridurre l'impatto nell'immediato e uscire dagli impegni presi con Nyon. Sullo sfondo resta la questione Miranda, che con Spalletti non sta trovando spazio. Ha chiesto di essere ceduto, a 34 anni vorrebbe l'ultimo contratto della sua carriera visto che quello con l'Inter scadrà tra un anno e mezzo.
Ancora più immediato il futuro di Ranocchia, unico giocatore di movimento della rosa mai impegnato in questa stagione: l'Inter non è intenzionata a perderlo già a gennaio, l'ex Bari e Sampdoria si svincolerà il prossimo 30 giugno concludendo la sua esperienza con i nerazzurri. Sempre a giugno ci saranno sul tavolo i riscatti di Politano, Vrsaljko e Keita Baldé su cui la società mantiene il diritto. Piuttosto salato, visto che per confermare i tre serviranno poco più di 70 milioni.
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