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Italia sull'orlo di una crisi di ranking

Nei playoff il Milan rischia di trovare Psv o Real Sociedad. Ma quest'anno bisognerà salvare la classifica Uefa

Italia sull'orlo di una crisi di ranking

Al sorteggio dei playoff di Champions con le dita incrociate. Sì, perché il Milan, che dall'urna di Nyon pescherà una tra Psv Eindhoven, Fenerbahce, Metalist Kharkiv, Real Sociedad e Paços Ferreira, oltre che fare un piacere a sé stesso qualificandosi (la fase a gironi vale 8,6 milioni, chi vince la coppa ne prende 34,7), lo farebbe anche a tutto il nostro calcio. Parliamo di ranking, ovviamente, visto che l'Italia ha chiuso per il terzo anno consecutivo al quarto posto nella classifica Uefa. E visto che il divario con Germania, Inghilterra e Spagna sta diventando abissale, ora ci si deve guardare da chi sta dietro, il Portogallo, su tutti. Il sorpasso è vicinissimo, visto che da questa stagione verranno "tagliati" i punteggi del 2008-09, dove noi avevamo chiuso con 11.375 punti di media ottenuta dai nostri club e loro con 6.785 punti. In pratica i 5.000 punti di margine che abbiamo ora (64.147 a 59.168) saranno annullati e da fine agosto in poi comincerà il duello con la nazione iberica. Partiamo con un vantaggio irrisorio: 0,4. Se, nelle coppe europee, si verificherà un altro anno negativo per le nostre squadre, finiremo quinti. Triste pensarlo, soprattutto osservando che dal 1991 al 1999 siamo stati stabilmente primi nel ranking Uefa e che fino al 2010 non eravamo mai scesi sotto la terza posizione.

CHE ACCADE SE FINIAMO QUINTI

In realtà, anche se il Portogallo dovesse superarci, non perderemo altri posti nelle coppe. Sotto le prime tre posizioni del ranking, infatti, che garantiscono quattro squadre in Champions, dal 4° al 6° posto è la stessa cosa: tre squadre, due ai gruppi e una ai preliminari. Qui ci sono Italia, Portogallo e Francia. E se anche i transalpini, grazie a club ricchi come Psg e Monaco, dovessero sorpassarci, l'Italia ha ancora un ampio margine da gestire su Ucraina, Russia, Turchia e Olanda. Il problema, più che altro, è il trend negativo dei nostri club (anche nella scorsa stagione solo Juventus e Lazio nei quarti), che se in Champions comunque riescono a cavarsela (3 coppe negli ultimi 10 anni), in Europa League non rendono come dovrebbero. Se per puro caso nel giro di pochi anni dovessimo scendere al 7° posto, la conseguenza sarebbe letale: un solo club ai gruppi, uno ai preliminari, fuori dall'Europa che conta, in quella che viene considerata la fascia B.

NON ABBIAMO TESTE DI SERIE

Ecco perché sarà importante già il sorteggio di domani, con il Milan nei playoff di Champions e l'Udinese e la Fiorentina impegnate nei playoff di Europa League. Purtroppo, l'unica certezza è che, anche se riuscissimo a portare tutte le nostre squadre ai gironi, non avremo teste di serie il 29 agosto, a Montecarlo. In Champions avremo la situazione più difficile: Milan, se si qualifica, in seconda fascia, Juve tra la terza e la seconda (se una tra Milan, Schalke 04, Arsenal e Lione dovesse uscire nei playoff), Napoli quasi sicuramente in quarta. Il Portogallo, per dire, avrà Porto e Benfica in prima.

Un vantaggio che a giugno potrebbe condannarci ad essere la quinta forza d'Europa.

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