Conte parla poco, tanto parla la Juve: meglio i gol (vittorie) della squadra rispetto alle ripetitività dell'allenatore. E intanto girano le voci di mercato: Llorente solo a luglio, Drogba costa troppo, Balotelli era un'idea, Lisandro Lopez va bene (sulla carta) ma non quadrano alcuni particolari. Adesso resuscita, ed è dietro l'angolo, perfino Nicolas Anelka, consigliato da Ancelotti che lo ha avuto al Chelsea e lo ha visto, di recente, in allenamento a Parigi. Le favole non finiscono mai: uno va a svernare il fine carriera in Cina e adesso è pronto per tornare quello che non è mai stato, un goleador di razza.
Non racconta favole Vladimir Petkovic, spirito fine e raffinato. Ieri ha messo tutti sull'attenti con una battuta: «Sicuramente siamo stati molto fortunati nelle ultime 16 partite, visto che non abbiamo mai perso». Omaggio a una squadra che nessuno si fila, ma che sta cominciando a raccogliere credibilità e risultati. Non c'è chance per un sabato di campionato che rischia di diventare un inno allo sbuffo. Vi immaginate che Juve e Lazio riescano a farsi incastrare da Genoa e Chievo, in attesa di ritrovarsi martedì in coppa Italia? Nel caso sarebbe l'ennesimo colpo di piccone alla onorabilità delle presunte grandi squadre della A. Cosa può temere la Juve se non l'occhio di tigre di Immobile e Borriello, due snobbati a modo loro? E la Lazio, pur senza Klose e Gonzalez, con il Chievo? Forse le sue sbadataggini. Squadra imbattuta da 16 partite, non si è bagnata neppure negli scontri con Juve e Tottenham, ha ricordato l'allenatore.
Vero, Petkovic s'è tolto il gusto di dare una lezione agli snobbisti. Ma gli toccherà vincere anche oggi per non darsi un bel morso alla lingua. Fra l'altro, ieri è arrivato uno schiaffo dall'Uefa per via di quei cori razzisti (a novembre contro il Tottenham) di tifosi che mai si mordono la lingua: un turno a porte chiuse, ma con pena sospesa. Sarà attuata nel caso si ripetano episodi simili.
Mediocrità calcistiche, meglio abbeverarsi al mercato Juve che rimane un puzzle appassionante anche per guardare al destino. Scontata la conquista dello scudetto, al di là dei bla bla avversari, l'unica fantasia si dedica ai sogni d'oro in Europa e in coppa Italia. Insomma la pericolosa (per la Juve) idea Triplete. Servono reti pesanti e allora ecco l'accordo con Anelka, in attesa del benestare dei cinesi per portare a Torino un quasi trentaquattrenne, goleador a sprazzi e una evoluzione (?) recente da attaccante di supporto. Tipo litigiosetto, ne sanno qualcosa i ct francesi, ma con il benestare di Ancelotti che ha buona credibilità. Poi potrebbe arrivare anche Lopez e, a quel punto, partire uno fra Quagliarella o Matri. Sempre che i due si lascino convincere. Una strategia di mercato che rasenta le ultime: inadeguata quando si parla di attaccanti.
Leggi Suarez, Aguero, Tevez, Balotelli, Berbatov, calcisticamente fratello di Vucinic: tutta gente nel mirino ma finita altrove.Meglio dedicarsi alla partita di oggi: fuori Pirlo (non convocato), Marchisio, Vidal e Vucinic a rischio squalifica (diffidati). Torna Giovinco fra i convocati, ma i bomber sono un'altra cosa.
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