A vanti due. Con risultati e prove diverse, se non opposte. Vince la Juve, perde la Roma ma il totale promuove entrambe.
La coppia maledetta spinge la Juventus agli ottavi, in testa al gironcino. Due dribbling velenosissimi di Ronaldo e semplice tocco in porta di Mandzukic, si ripete il copione già visto in campionato. Di certo non una bella partita, anzi piuttosto noiosa, con troppi errori. Cristiano Ronaldo ne è stato contagiato per quasi un'ora, mai e mal servito dai sodali, dopo il gol del vantaggio il portoghese ha preso il centro del gioco bianconero e tutta la squadra, confortata dal risultato è cresciuta mentre il Valencia non ha creato nulla per impensierire i torinesi, il fake gol di Diakhaby (fallo di braccio) è stato un episodio isolato, anche se non va dimenticata la grande parata di Szczesny, all'ultimo secondo del primo tempo proprio su una deviazione di testa sicura del suddetto Diakhaby. Due Juventus, dunque, prima arruffona e pigra, dopo, avvolgente e tignosa con Mandzukic che ha recuperato palloni più di un raccattapalle.
La Roma perde in casa ma vince a Mosca (successo del Viktoria Pilsen sul Cska) e va agli ottavi. Punita da una Faziata, un passaggio arretrato dell'argentino già reduce da queste gaffe, la squadra di Di Francesco ha buttato via almeno tre occasioni per colpire Courtois ma priva del suo centravanti titolare, Dzeko, come al solito non ha trovato peso e pericolosità in Schick e nel turco Under che, tra l'altro, ha sbagliato un gol clamoroso in chiusura della prima frazione.
Il Real, senza strafare, ha confermato la sua razza da Champions, diversa da quella che lo sta frenando nella Liga. Il secondo tempo della Roma è stato orribile, senza convinzione, senza gioco, concedendo agli spagnoli gioco e occasioni e confermando quello che già in campionato era apparso.
Di Francesco è sotto pressione, la prossima partita contro l'Inter potrebbe essere decisiva per lui e per la cronaca della Roma che, ieri sera, ha invece celebrato la propria storia con l'ingresso di Francesco Totti nella Hall of Fame giallorossa. Viste alcune vecchie glorie che hanno accentuato la rabbia a confronto con quello che oggi passa il convento di James Pallotta, di cui si è notata l'assenza.
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