«In costruzione». Lo dice Pirlo, riferendosi alla sua Juve. Che stasera ospiterà il Barcellona in un match certamente affascinante ma che, vista la pochezza del girone (Dinamo Kiev battuta in trasferta dai campioni d'Italia, Ferencvaros travolto dai catalani), non determinerà alcuna conseguenza irreparabile: comunque vada, sia per l'una che per l'altra squadra. In altri tempi ci si sarebbe insomma goduti lo spettacolo e basta, mentre oggi bisognerà scrutare nelle pieghe delle due squadre per provare a capire se davvero potranno essere protagoniste quando la stagione entrerà nel vivo. La Juve in costruzione è un bel rebus, non tanto perché Ronaldo ha saltato le ultime patite causa virus (ieri è risultato ancora positivo a due tamponi), quanto perché ha quasi sempre dato l'impressione di fragilità: «Spero di avere tutti a disposizione al più presto ha spiegato Pirlo, che contro il Barcellona ha giocato la sua ultima partita da juventino, nella finale di Champions 2015 -. Abbiamo fuori da inizio stagione De Ligt e Alex Sandro, mentre Ronaldo e Chiellini ci sono stati solo per poche partite. In ogni caso sappiamo che non possiamo perdere punti in giro». In campionato è già successo, in Champions no e non sarebbe un delitto se accadesse stasera, a patto che un eventuale passo falso non arrivasse al termine di una prestazione confusa.
Dall'altro lato anche i blaugrana hanno i loro problemi con il clamoroso epilogo delle dimissioni di Bartomeu ieri dopo un'estate caratterizzata dalla ribellione di Messi proprio contro il presidente: alla fine ha vinto l'argentino. Dall'arrivo in panchina di Koeman sono due vittorie, altrettante sconfitte e un pareggio in Liga non sono però bilancio accettabile a quelle latitudini. Quanto alla Pulce, anche lui sembra appannato, ma chissà che la «liberazione» da Bartomeu non lo rilanci anche sul campo: vero che, segnando contro il Ferencvaros, è andato in gol per la sedicesima edizione consecutiva di Champions (record), vero anche che da quando è un pilastro del Barcellona il suo avvio di stagione non è mai stato così blando: solo due reti in sei partite, segnate per di più su rigore. Non era mai successo, ecco: così come non era mai accaduto che l'argentino non incidesse in zona gol (niente assist né reti) per quattro partite di fila. Per di più, anche il Barcellona avrà parecchi cerotti, essendo rimasti a casa il portiere Ter Stegen, Umtiti, Mingueza e Coutinho: i centrali di ruolo saranno solo due, praticamente facendo pari e patta con la Juve, che spera di recuperare Bonucci («valuteremo in mattinata») per non essere costretta a riciclare Danilo al fianco di Demiral.
Meglio allora guardare più avanti, dove ci sono Dybala e Kulusevski: «Paulo sta bene.
Trequartista? È un ruolo che ha già ricoperto, lo può fare senza problemi. Contro il Verona lui e Morata hanno fatto una buona partita: peccato non abbiano trovato il gol». Obiettivo da centrare fin da subito: renderlo compatibile con lo svedese, trascinatore in attesa di CR7.
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