L'Inter e il tabù "scontri diretti". C'è la Dea per tornare grande

L'Inter e il tabù "scontri diretti". C'è la Dea per tornare grande

È l'ultimo giorno di scuola, anche se da domani non sarà vacanza, ma solo lunga attesa per la sfida al Napoli del 4 gennaio. Per questo, quel che accadrà oggi a Bergamo all'ora di pranzo, avrà importanza capitale sull'inverno dell'Inter. Perdere altro terreno dalla capolista, nel frattempo arrivata a +14 dalla banda Inzaghi, significherebbe svuotare di significato lo scontro diretto, altro che parlare di scudetto e seconda stella.

L'Atalanta è il peggiore avversario per chiudere la prima parte di stagione, ma anche la migliore occasione per misurare i progressi dell'ultimo mese, che la sconfitta in casa della Juventus ha nuovamente messo in discussione, non della critica, ma dello stesso Marotta, quanto mai severo con squadra e allenatore. Inzaghi ha tratto energia dal 6-1 rifilato in settimana al Bologna, quando peraltro l'Inter ha per la prima volta in stagione rimontato una situazione di svantaggio, ma è evidente che la sfida all'Atalanta sia di ben altro spessore, e non solo perché l'Inter per Gasperini valga ogni volta da 10 anni una questione personale col passato (anche a costo di fare riposare tutti i titolari contro il Lecce, e poi perdere la partita).

Quando ha giocato contro le squadre più forti, compresa l'Udinese che a settembre ancora volava, quest'anno l'Inter ha sempre perso: nell'ordine, Lazio, Milan, Udinese, Roma e da ultima la Juventus. Mancano giusto l'Atalanta oggi e il Napoli il 4 gennaio. I conti si fanno in fretta e le analisi più velocemente ancora: quando si alza l'asticella, l'Inter cade. Questione di dettagli, ama dire Inzaghi, che l'anno scorso ha perso 4 volte in tutto il campionato e invece adesso 5 in 14 partite. Ogni altra battuta d'arresto può valere la fine.

Formazione sostanzialmente scontata, tra chi ha giocato tanto e chi quasi nulla.

Calha n regia e Miki mezzala con Barella, più Brozovic pronto per un altro rodaggio verso il Qatar, Gosens in panchina nel suo ex stadio, perché oggi per l'Inter è impossibile rinunciare a Dimarco. Dzeko ancora al fianco di Lautaro Martinez. Lukaku, forse, il 4 gennaio contro il Napoli.

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