In una intervista alla rivista Rolling Stone, il Romelu interista, in arte Lukaku, ha raccontato che è bellissimo «far parte di un club amato in modo così sincero dalla gente». E se l'Inter non è per tutti, come spiega lo slogan coniato dal padrone cinese, lui dice: «Vado bene a tutti. Lo slogan è perfetto per il club, i tifosi sono fedelissimi e non capita dovunque, ogni partita stadio pieno: bellissimo farne parte». E ha aggiunto: «Ma il calcio, se vuole i migliori giocatori, deve accoglierli a braccia aperte e non discriminare». Dunque chissà lo sgranar di occhi leggendo la stravagante-aberrante divagazione filosofico-ideologica del buuismo visto dalla curva nerazzurra, che in materia ci sa fare e che voleva fargli intendere di aver avuto le traveggole a Cagliari: perché in Italia si scherza, non si fa razzismo. Strano, perché anche l'inglese principe William ha randellato sui nostri costumi: «Vergognoso quel che sta succedendo».
Il mondo del calcio da oltre trent'anni è imprigionato dal potere delle curve: i club ne sono succubi. Gli altri tifosi sopportano fino a reazione contraria: che stavolta c'è stata. Una parte del tifo interista è andata alla rivolta per non essere accomunata nella figuraccia innescata dai pensierini ultras. All'Inter le corrispondenze vanno di moda: via social (Icardi e signora) o per lettera aperta come in questo caso. Qui si dice: gli INTERISTI, quelli tutti in maiuscolo vien fatto notare e dotati di valori autentici, si ribellano a «ciò che qualcuno della curva ha avuto il coraggio di pubblicare». «Preferiamo uno stadio chiuso per punizione piuttosto che farci andar bene uno scempio del genere» scrivono riferendosi al «comunicato che è schifo allo stato puro. Quei buuu erano proprio i versi della scimmia: in Italia molti considerano le persone di colore delle scimmie». Lettera dura e senza paura di rompere l'armonia di un tifo. Forse un colpo di sveglia anche al club e al suo assordante silenzio.
Che dire? Finalmente il tifo che tutti vorremmo, quello dei fischi e degli applausi, rompe le righe e anche le scatole a chi lo merita. Suona la carica. Dice: ora parliamo noi e state zitti voi! Troppo spesso la maggioranza è rimasta imprigionata nel silenzio. La rivolta di tutti quanti non sono ultras non sempre fa rumore (anche giornalistico) come il disprezzo bueggiante. Altro capitò in Juve-Udinese, quando al silenzio spadroneggiante(Più rispetto per noi!) della curva sud si opposero gli applausi del resto dello stadio. E così in casa Inter sul famigerato Icardi si-Icardi no.
Che piacesse, oppure no, in quel momento era un giocatore del club: quindi applausi e non fischi. Non sappiamo se quest'anno l'Inter vincerà lo scudetto. Di certo una parte del suo tifo ha evitato una retrocessione: dalla civiltà.
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