Per la serie non facciamoci mancare niente, ieri l'infaticabile Inter ha annunciato di aver rifinanziato il debito (scadenza 2022) con un nuovo bond da 415 milioni, scadenza 2027. In aggiunta ha certificato la positività al Covid di Simone Inzaghi che, poveretto, aveva già fatto conoscenza con lo scomodo inquilino corporeo in aprile quand'era alla Lazio. Inzaghi ora seguirà i protocolli. Buon per lui che l'intoppo è capitato durante la sosta ma anche per l'Inter che, già altre volte, si è ritrovata con giocatori positivi al Covid durante uno stop del campionato.
Più intrigante la vicenda bond. Come tutti sappiamo le acque finanziarie nerazzurre hanno vissuto momenti difficili e rifinanziare un bond non significa esserne usciti. L'ipotesi di allungare fino al 2027 può avere diversi significati: non ultima la possibilità che il governo cinese abbia lasciato tempo a Suning per una cessione che, in tempi brevi o meno, potrebbe comunque essere sul tavolo. Per usare termini tecnici va detto che l'Inter lancia un'offerta istituzionale di 415 milioni di euro in capitale aggregato di nuove Senior Secured Notes con scadenza 2027 al fine di riscattare le obbligazioni senior in circolazione con scadenza 2022, per rimborsare la Revolving Credit Facility di Inter, per finanziare i conti garantiti ai Titoli e per pagare le relative commissioni e spese. Va osservato che l'agenzia di rating Fitch ha assegnato un B+ con outlook stabile al bond. E B+ nel rating di Fitch significa altamente speculativo.
Per avvalorare la ritrovata stabilità,
l'Inter ha segnalato che, da qui al 2025, dagli sponsor prevede di ricavare circa 119 milioni fino al 2025. E siccome 2025 è anno che compare spesso nel gossip sugli orizzonti nerazzurri, meglio segnarselo sul calendario.
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