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ll cortocircuito di Bergamo e i giocatori senza stile

Resa dei conti, ma Ibra... L'Inter doppia i rossoneri, ma c'è chi si diverte L'irritazione di Elliott per le parole di Boban

di Franco Ordine

A poche ore dalla disfatta di Bergamo, tre esponenti del Milan battuto, umiliato e surclassato dalla Dea, sono riusciti a peggiorare il Natale dei loro tifosi. Leao si è lasciato riprendere in discoteca, intento a bere e fumare, come fosse arrivato da Riad con la supercoppa vinta. Calabria, vestito di tutto punto, ha pubblicato la foto della sua festa di compleanno e Kessiè, alla ricerca di un autogol, ha messo un like su Instagram dedicato al trionfo degli atalantini per poi cancellarlo qualche ora dopo. C'è una sola morale: non sanno cosa sia il Milan, non sanno quindi nemmeno dove si trovano. Perciò la rivolta sul web dei tifosi è diventata uno tsunami capace di travolgere chiunque, persino le sagome di Boban e Maldini, considerati intoccabili fino a qualche tempo fa.

Uno dei fan tra i più composti ha proposto al club di far indossare, per punizione, la terza maglia da gennaio prossimo e fino al termine del torneo e non più quella rossonera «perché non sono degni di portarla in giro per l'Italia» la spiegazione.

D'altro canto il disastro atomico è documentato da due dati, statistici, che sono la somma di tutti gli errori commessi ieri e ieri l'altro: per la prima volta, in regime di 3 punti, l'Inter ha doppiato i punti del Milan; la media punti di Pioli è persino peggiore del vituperato Giampaolo, preso e scaricato come un badante dopo 7 turni.

Non è finita qui. Dopo il vertice avvenuto ieri mattina negli uffici di casa Milan, si è capito che il fondo è stato toccato con il corto circuito provocato, in materia di comunicazione, tra Elliott e Boban: le fonti dell'azionista, letto il riferimento al prossimo mercato («dipenderà da quello che ci permetteranno di fare») hanno fatto sapere di essere infastidite dal riferimento polemico e hanno diffuso le cifre spese, 160 milioni sul mercato e i costi di gestione, 240 mila euro al giorno aggiungendo, a mò di coda velenosa, il giudizio sospeso sulla coppia responsabile dell'area tecnica.

Nell'incontro a porte chiuse, Ivan Gazidis, l'ad ha smentito l'irritazione della famiglia Singer mentre Boban ha spiegato che l'espressione era riferita alle possibilità del mercato e alla necessità di non uscire dai binari del ffp. La verità, sul punto, è una sola: con la figuraccia di Bergamo è stato certificato il fallimento delle linee guida di Elliott che ha preteso una rosa di giovani promesse da valorizzare. Per questo motivo, Gattuso tagliò la corda avendo ricevuto il no secco alla richiesta di tre innesti super collaudati.

Il rilievo costituisce il rimpianto più volte declinato da Maldini e Boban i quali continuano a rimarcare la giovanissima età media del gruppo di Milanello che non ha tra l'altro alcun punto di riferimento nello spogliatoio. L'aspetto più inquietante dunque resta il conflitto interno tra le due anime: l'azionista pensa che siano stati spesi male i soldi, i due dirigenti pensano che sarebbe stato utile reclutare calciatori di spessore, come quelli, ad esempio, schierati dall'Atalanta che in passato (Gomez e Ilicic su tutti) non hanno fatto sfracelli nelle precedenti esperienze.

Al termine della riunione, è stata concordata una strategia unitaria sul prossimo mercato di gennaio.

Le ultime notizie sul conto di Ibra sono state di segno positivo, Todibo ha ricevuto il via libera dal Barcellona (prestito), Borini è in viaggio verso Genova e sul conto di Paquetà si registra un irrigidimento perché viene attribuito a Leonardo un tentativo di sfruttare le disavventure del club per trasferire a Parigi il brasiliano, pagato quasi 40 milioni, a un prezzo di saldo.

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