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Locatelli, il predestinato. Rimpianto del Diavolo, tentazione della Signora

Il centrocampista ricorda Tardelli: il Milan l'ha cresciuto e abbandonato. Ora la Juve...

Locatelli, il predestinato. Rimpianto del Diavolo, tentazione della Signora

È un'Italia che vola, che risponde all'acuto della Francia senza avere gente da Pallone d'oro, ma con la forza dell'umiltà. Soprattutto è un'Italia che ad ogni partita fa uscire dal cilindro di Roberto Mancini una grande sorpresa. Se Insigne e Immobile (nonostante il gol a partita finita) tornano a fare le comparse, le magie che stordiscono la Svizzera arrivano da Manuel Locatelli, gioiellino del Sassuolo rampante di De Zerbi, oggetto del desiderio della Juve che farà andare di traverso la serata a qualcuno a casa Milan, dove è stato sbolognato un po' troppo precipitosamente, pur dopo aver regalato ai rossoneri una rarissima vittoria degli ultimi tempi sulla Signora ed essere stato lanciato in prima squadra dal presidente Berlusconi che gli aveva predetto un futuro luminoso da regista: «Abbiamo fra i giovani un ragazzo straordinario».

Locatelli è l'uomo che illumina la seconda serata romana di questo europeo, affonda la Svizzera con una doppietta da sogno e qualifica già gli azzurri per gli ottavi, prima squadra a raggiungere la fase a eliminazione diretta. Un gol per tempo: prima insacca con fiuto da centravanti l'ennesimo assist di Berardi, poi completa l'opera con un gol alla Tardelli, tipo quello dell'urlo mondiale di Madrid per intenderci. Non sappiamo se Manuel potrà ripetere la carriera di Marco, ma certo le premesse ci sono e questo Europeo potrebbe essere per il talentino del Sassuolo l'equivalente della galoppata spagnola di Tardelli.

Ma Locatelli vuol dire soprattutto Sassuolo, perché questa Italia vola sulle ali dell'entusiasmo e sulle ali effettive che hanno la faccia e i piedi di Leonardo Spinazzola e soprattutto Domenico Berardi, l'altro gioiello della squadra di De Zerbi. Già perché la Svizzera ci fa scoprire l'ItalSassuolo, ovvero il volto da provinciale di una Nazionale che nella griglia di partenza non si colloca tra le big d'Europa, ma gioca con lo spirito da guastafeste, con la voglia di stupire che potrebbe essere quella dell'Atalanta o, appunto, degli emiliani.

Berardi e Locatelli, appunto, i gioielli di De Zerbi assunti da Mancini, le punte di diamante del Sassuolo, in attesa magari di vedere all'opera anche il baby talento Raspadori. Berardi uomo assist, l'uomo che apre le difese e sblocca le partite: contro la Turchia con l'assist per l'autogol di Demiral, contro la Svizzera con il cioccolatino offerto su un piatto d'argento a Locatelli. Senza contare che anche Acerbi, entrato dopo 20 minuti al posto del vecchio Chiellini, arriva dalla fucina nero verde. Italia-Svizzera, però, resterà la serata soprattutto di Manuel Locatelli, il ragazzo chiamato a tenere in caldo il posto a Verratti che potrebbe riprenderselo già contro il Galles. Ma adesso chi avrà il coraggio di far tornare dietro le quinte questo Locatelli? L'errore di metterlo da parte l'ha già fatto il Milan, dopo il suo gol più prestigioso prima di ieri sera.

Difficile che possa ripeterlo anche Mancini.

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