Loris Reggiani: "Marquez è un poveretto: ecco i dati che lo incastrano"

L'ex piloti e ora commentatore analizza i dati sulla velocità in gara e condanna Marquez per le sue scorrettezze: "Queste cose non succedono per caso"

Loris Reggiani: "Marquez è un poveretto: ecco i dati che lo incastrano"

Una sentenza senza "se" e senza "ma", che nasce dall'analisi tecnica e disinteressata di un ex pilota ed ora commentatore delle corse: "Marquez è un poveretto". Lo ha definito così Loris Reggiani, che di moto se ne intende più di altri e che storicamente non si è mai schierato dalla parte del Dottore. Tanto che è andato ad analizzare i dati di gara, le velocità medie e i giri di Marc Marquez prima di emettere la sua sentenza.

Il pilota spagnolo ha ostacolato Rossi. Voleva farlo perdere. E a dimostrarlo sono proprio i dati sulla velocità. "In Malesia abbiamo assistito a uno squallido teatrino - scrive su Facebook Reggiani - Marquez rallentava fino anche a più di 1 secondo al giro quando era davanti a Rossi e accelerava per sorpassarlo subito quando era dietro".

"Mentre guardavo il GP di Australia - continua - pensavo: oggi per la prima volta in tanti anni, Valentino non è lucido in gara, continua a sorpassare Marquez e fargli perdere tempo, mentre sarebbe meglio stargli dietro e seguirlo per andare a recuperare, perché Marc è l’unico che possa farlo. Poi ho sentito Rossi che in conferenza stampa del giovedì di Malesia dice quelle cose su un ipotetico aiuto di Marquez a Lorenzo, e ho pensato subito che avesse completamente perso la testa".

"Però ho anche pensato - aggiunge - se fosse come penso io, Valentino sarebbe troppo pazzo, e allora ho cominciato a rivivere la gara di Phillip Island nella memoria con più malizia e ho iniziato ad avere dei dubbi, su Marquez. Ho deciso di provare a togliermi i dubbi, sono andato sul sito della motoGP: e ho stampato tutti i tempi di tutti i giri di tutti i piloti, compresi gli intertempi di ogni giro e col foglio stampato in mano ho riguardato la registrazione della gara. E’ facile, potete farlo tutti. Non potevo credere a quello che vedevo, per essere sicuro l’ho guardata 2 volte".

Poi continua: "Marquez ha fatto di tutto per difendere Lorenzo da Rossi e da Iannone, poi li ha frenati un paio di volte fino a fargli perdere più di 1 secondo al penultimo giro e ha poi accelerato all’ultimo di 1 secondo, fino a raggiungere e superare, molto facilmente, Lorenzo. C’è altro, Lorenzo negli ultimi 20 giri ha sempre girato super costante tra 1’29,8 e 1’29,9, tranne, guardacaso, l’ultimo giro, nel quale ha rallentato di quasi mezzo secondo e Marquez l’ha passato come fosse un doppiato, senza opporre nessuna resistenza. Chiunque abbia corso in moto sa benissimo che queste cose non succedono, certe differenze da un giro all’altro non sono per niente normali".

Non lo sono. Marquez aveva un piano e lo ha messo a punto scientificamente. "Poi - sottolinea Reggiani - abbiamo assistito allo squallido teatrino di Marquez in Malesia, dopo che 2 giorni prima aveva dichiarato che era sorpreso dalle parole di Valentino e che non si sarebbe mai messo in mezzo a una faccenda tra altri due piloti. Avevo una enorme stima e simpatia per Marquez fino a ieri, da oggi lo considero un poveretto, un bambino delle scuole elementari che fa i dispetti al compagno che gli sta antipatico. Solo che qua si gioca con la vita. Ha messo in scena delle pagine più antisportive che abbia mai visto da quando seguo questo sport.

Una condotta di gara come la sua la accetto già poco se ci si sta giocando il proprio mondiale, ma per quello di un altro proprio no, mi fa schifo! E la cosa ancora peggiore, è che Marquez queste cose non le fa per far vincere qualcuno, ma per far perdere qualcun'altro".

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