«Loro non hanno punti deboli ma soffrono il nostro estro»

Farei giocare Di Natale. Lui meriterebbe, è penalizzato

«Loro non hanno punti deboli ma soffrono il nostro estro»

Nel 1982 l'Italia vinse il suo terzo titolo mondiale, in finale con la Germania, a Madrid: 3-1. Ciccio Graziani uscì al 9’, per il riacutizzarsi dell’infortunio alla spalla: entrò Altobelli e segnò il terzo gol.
Stasera chi impiegherebbe, in avanti?
«Balotelli e Di Natale insieme, sarebbe la coppia più assortita. Ha ragione il ct, considerato che avanza, nel tabellone, eppure stiamo sacrificando molto Totò, l'attaccante più forte degli ultimi anni, anche di tanti stranieri, è il valore aggiunto dell'Italia. Peraltro siamo maestri nel penalizzare chi meriterebbe».
Sono favoriti i tedeschi?
«Sono la squadra più forte, anche della Spagna, hanno vinto le 4 gare. Per passare serve un capolavoro, non c’è reparto dove abbiano punti deboli. In mezzo al campo, hanno meno qualità: Khedira e Schweinsteiger son forti, gli è sempre mancata la fantasia, escluso Overath, negli anni ’70».
Sono vulnerabili in difesa?
«Non mi pare. Hummels è straordinario, Badstuber è competitivo, magari non è all'altezza della tradizione difensiva tedesca. Lahm a sinistra spinge molto e si applica pure nel contenimento. Boateng a destra è forte, la retroguardia è pari alla nostra. A centrocampo magari siamo meglio noi, in avanti scambierei Balotelli e Cassano con Klose e Gomez, che neppure la Spagna ha.

Peraltro soffrono l'inventiva: Pirlo, Cassano ma pure Diamanti possono creare scompiglio».
Affinità tra Prandelli e Bearzot?
«Poche. Il ct di 30 anni fa sceglieva modulo e uomini una settimana prima, motivando tanto i prescelti, non c'era la pretattica di oggi».

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